Notizie Notizie Mondo UK, Theresa May annuncia elezioni anticipate: Brexit “soft” più probabile?      

UK, Theresa May annuncia elezioni anticipate: Brexit “soft” più probabile?      

19 Aprile 2017 13:40
 
         
La volontà del Primo Ministro britannico Theresa May di anticipare le elezioni generali potrebbe rafforzare le sue posizioni negoziali con l’UE e all’interno del proprio partito. E, secondo l’opinione a caldo espressa da qualche analista, potrebbe anche portare a una Brexit più “soft”. In realtà potrebbe anche essere il contrario, ma le grandi banche, prese in contropiede dalla decisione, non esitano a fare un po’ di lobbying. “Se Theresa May sarà in grado di aumentare la maggioranza dei Conservatori, questo le potrebbe dare maggiore potere e spazio di manovra in sede di negoziato dei termini di uscita del Regno Unito dall’Ue”, conferma Keith Wade, Chief Economist and Strategist di Schroders. Che spiega: “Poiché la fine del processo di negoziazione della Brexit è prevista per il marzo 2019, l’anticipo delle elezioni rimuoverà la pressione di un’elezione generale nel 2020 e darebbe al premier inglese più tregua e una minore necessità di strappare un accordo conclusivo all’Ue”. Ma perché l’anticipo delle elezioni darebbe maggiori chance proprio a una Brexit soft? “Abbiamo visto dopo la pubblicazione del bilancio una piccola ribellione di alcuni membri conservatori del Parlamento, quanto basta per indurre il Governo a un’inversione a U sulle proposte di tassazione per i lavoratori autonomi. Penso che May tema che questo possa accadere diverse volte nel corso delle negoziazioni”, spiega Wade. Insomma una May meno ostaggio di una parte del suo partito e più libera nel perseguire la sua linea politica senza l’opzione World Trade Organisation (WTO) agitata come una spada di Damocle dai Conservatori in caso di mancato progresso nel processo negoziale con l’Ue. “Un’elezione vincente darebbe a Theresa May il mandato per perseguire la sua strategia per la Brexit – spiega Wade – A mio parere, un mandato più forte e più tempo permetterebbero un approccio più paziente e una Brexit più soft, probabilmente più in linea con la predisposizione del Primo Ministro”.
 
 
Campagna elettorale cortissima
 
 
Quanto al risultato delle elezioni generali – che si dovrebbero tenere l’8 giugno – gli analisti hanno imparato proprio dal referendum inglese che tutto può accadere, anche se la sorpresa dell’annuncio e le poche settimane di tempo per allestire una campagna elettorale efficace lasciano poco margine a un cambio negli equilibri e favoriscono l’obiettivo della May di rafforzare l’esecutivo. “Mercati e analisti sono stati colti di sorpresa dal voto sulla Brexit nel 2016 e dal successo dei partiti anti-establishment nel mondo. Con queste premesse fare previsioni definitive è solo un azzardo – dice David Docherty, Fund Manager, UK Equities di Schroders – Tuttavia l’annuncio di un’elezione generale per l’8 giugno provocherà un aumento dell’incertezza per l’economia britannica, che sarà aggravata dal fatto che May sta cercando in modo esplicito di ottenere un mandato per far passare la Brexit in Parlamento”.  Secondo lo strategist il voto potrebbe ricalcare il referendum, ma questa volta con la sovrapposizione della politica dei partiti. “Di conseguenza – dice Docherty – nel corso della campagna elettorale, guarderemo attentamente ai sondaggi sulle intenzioni di investimento delle società e sulla fiducia dei consumatori, come misura degli effetti economici e della loro influenza sulla perfomance del mercato azionario UK”. Comunque vadano le cose, si può già dire che l’incertezza continuerà anche dopo la conta dei voti e fino al divorzio definitivo tra Uk e Ue. “Se anche May dovesse ottenere un mandato rafforzato, come sembra probabile al momento, sul tema Brexit per esempio non è ancora chiaro se ciò comporterebbe un allineamento dell’Ue alle richieste del Regno Unito, in modo da evitare un ritorno al quadro normativo del WTO”, conferma Docherty. In breve, l’elezione e il periodo post-elettorale comporteranno nuove incertezze per gli investitori. “Il nostro compito sarà andare alla ricerca dei titoli azionari non correttamente valutati, con un potenziale di rivalutazione e di sovraperformance effettivo”, afferma Docherty. Che conclude: “Se la reazione del mercato ai recenti eventi politici può fare da guida, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovrebbero emergere molte di queste opportunità”.