Uffici e locali commerciali: la crisi non li risparmia (Casa.it)

Lungo lo Stivale sale il numero di uffici e gli spazi commerciali che nessuno riesce ad affittare a causa della crisi economica. L’Osservatorio Casa.it ha condotto un’indagine per spiegare cosa si cela dietro a locali sfitti e vetrine vuote: la disponibilità economica media della domanda che continua a scendere, fino al 20% rispetto ai prezzi dell’offerta registrati a Milano. Lo studio condotto nelle principali città italiane sul mercato degli affitti di spazi destinati ad uso commerciale, come uffici e negozi, ha evidenziato che si è ridotta in maniera consistente la capacità di spesa di imprenditori e lavoratori rispetto a quelli che sono i costi dell’offerta. La differenza più sostanziale si rileva a Milano, dove l’offerta di affitto si attesta nelle zone commercialmente più vive, su un canone medio mensile di 2.300 euro a fronte di una domanda disposta a spenderne 1.850, con una differenza del 20%.
A Roma, invece, i costi d’affitto medi nelle zone del centro si attestano sui 3.050 euro al mese per uffici e locali commerciali, superando di circa il 15% la capacità di spesa della domanda: 2.600 euro è infatti il canone mensile richiesto per questa tipologia d’immobili nelle zone considerate.
Discorso a parte per Torino, dove l’Osservatorio di Casa.it sui principali centri economici italiani ha messo in luce un dato interessante legato anche alle vendite di spazi commerciali: “a fronte di un’offerta di affitto in decrescita per le diverse tipologie di soluzioni immobiliari destinate all’attività lavorativa, si rileva una vera e propria impennata nella richiesta d’acquisto per le stesse nella città sabauda”, commenta Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it.
“La crisi economica che sta attraversando il nostro paese sta portando molte attività a chiudere. Tra saracinesche abbassate definitivamente e locali sfitti, abbiamo però riscontrato che a tenere sono le soluzioni temporanee come gli showroom. Questi spazi che sono affittabili per periodo di tempo ridotti, in cui vengono concentrate le collezioni migliori e le offerte più vantaggiose per i consumatori, sembrano diventare il futuro delle attività lavorative”, conclude Mancini.