Notizie Notizie Mondo Ue di von der Leyen propone tetto gas Russia, taglio elettricità in ore di picco. Putin agita ora il ricatto del grano, Erdogan striglia l’Europa

Ue di von der Leyen propone tetto gas Russia, taglio elettricità in ore di picco. Putin agita ora il ricatto del grano, Erdogan striglia l’Europa

7 Settembre 2022 15:36

Tassazione sugli extra profitti delle società energetiche, risparmi obbligatori sull’elettricità e tetto massimo ai prezzi del gas della Russia e non solo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che già in una intervista rilasciata a La Stampa e ad altri quotidiani aveva anticipato la proposta Ue per combattere il #caroenergia e il #carobollette nel blocco – provocato dalle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina – ha annunciato che Bruxelles sta considerando anche l’opzione di imporre un tetto al gas che non proviene dalla Russia.

“La Russia sta manipolando i nostri mercati dell’energia e noi stiamo facendo fronte a prezzi astronomici. Di conseguenza, adotteremo misure per proteggere i consumatori e le aziende vulnerabili”, ha detto von der Leyen, confermando quanto aveva anticipato a La Stampa.

Le proposte sono state incise in un comunicato diffuso dall’Unione europea, dove si legge, tra le altre cose, che Bruxelles “proporrà un target obbligatorio da rispettare per ridurre l’elettricità nelle ore di picco; proporrà un tetto al fatturato delle società che producono elettricità a basso costo producono e proporrà un tetto al gas russo”.

Ue verso obbligo risparmio elettricità

Riguardo ai limiti da apporre al consumo dell’elettricità che la Commissione europea si appresta a presentare, da un documento Ue a cui il Guardian ha avuto accesso è emerso che l’Ue sarebbe propensa a fissare un limite di 200 euro per megawattora per il prezzo dell’elettricità generato da tecnologie a basso utilizzo di carbone.

Dal documento è emerso anche che Bruxelles punterebbe sull’obbligo di tagliare il consumo di elettricità del 5% nelle ore di picco.

Oggi ha parlato anche il presidente russo Vladimir Putin, puntando il dito contro le sanzioni imposte alla Russia dagli Stati Uniti e dall’Unione europea in risposta alla sua decisione di invadere l’Ucraina, lo scorso 24 febbraio.

Nel suo intervento all’Eastern Economic Forum di Vladivistok, Putin ha accusato gli Stati Uniti di esercitare una dittatura sugli affari globali a spese dell’Europa e del resto del mondo, e ha definito le sanzioni occidentali un “pericolo” per il mondo intero.

Non solo gas, Putin agita ricatto del grano. Ed Erdogan…

Non solo. Putin ha sbandierato anche il ricatto del grano:

La pandemia è stata sostituita da nuove sfide di natura globale, che rappresentano una minaccia per il mondo intero. Sto parlando della corsa alle sanzioni dell’Occidente e ai tentativi palesemente aggressivi dell’Occidente di imporre il suo modus vivendi ad altri paesi, al fine di privarli della loro sovranità, e per sottometterli alla sua volontà”, ha detto Putin, parlando in occasione dell’evento che si è svolto a Vladivostok.

“L’elevato livello dello sviluppo industriale in Europa, il tenore di vita, la stabilità sociale ed economica, tutto questo sta per essere buttato nel fuoco delle sanzioni”, ha aggiunto il capo del Cremlino, “sprecato su ordine di Washington nel nome della cosiddetta unità euro-atlantica quando, nella realtà dei fatti, tutto sta per essere sacrificato per preservare la dittatura degli Stati Uniti negli affari mondiali”.

Riguardo al price cap sul gas russo, Putin ha detto che “non consegneremo nulla se sarà contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente“.

Il presidente russo ha agitato poi, per l’appunto, l’arma del ricatto sul grano. L’idea sarebbe quella di imporre restrizioni alle esportazioni di grano e sementi ucraini verso l’Europa, discutendone con il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan.

Forse – ha dichiarato Putin da Vladivostok, citato dalla Tass, stando a quanto riporta l’agenzia Ansa – dovremmo pensare di limitare l’export di grano e altri alimenti lungo questa rotta (fra l’Ucraina e l’Europa). Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan. Dopotutto, siano stati noi a elaborare il processo di esportazione dei cereali ucraini”. 

Dal canto suo, Erdogan – che ieri aveva già detto, riferendosi alla crisi energetica in atto in Europam che l’Europa sta raccogliendo ciò che ha seminato – ha sottolineato che l’Occidente sta portando avanti “una politica di provocazione” nei confronti della Russia e che la Russia “non deve essere sottovalutata”.

A tal proposito, vale la pena ricordare in che condizioni, ‘grazie’ a Erdogan, versa la Turchia.