Notizie Notizie Mondo Ucraina: l’occupazione russa porta il freddo sui mercati. L’oro scalda i motori, il rublo tocca nuovi minimi e Mosca alza i tassi

Ucraina: l’occupazione russa porta il freddo sui mercati. L’oro scalda i motori, il rublo tocca nuovi minimi e Mosca alza i tassi

3 Marzo 2014 07:54
Venti di guerra sui mercati internazionali in scia alle crescenti tensioni tra Mosca e Kiev. L’occupazione della Crimea da parte dei militari russi sta infatti spingendo gli investitori internazionali ad assumere un atteggiamento protettivo.

Riprova ne è l’avvio delle contrattazioni estremamente negativo per la Borsa di Mosca. Il MICEX, principale indice di riferimento della borsa russa, dopo aver aperto la nuova ottava sulla sostanziale parità rispetto ai 1.444,71 punti della chiusura di venerdì ha successivamente iniziato la sua discesa. Al momento il basket lascia sul terreno oltre 119 punti a 1.325,40 punti, con una flessione superiore agli 8 punti percentuali. Si tratta del calo intraday più grande degli ultimi 5 anni.

La volatilità colpisce anche i mercati valutari, con il rublo russo che in avvio di settimana ha aggiornato i minimi storici sia contro euro che contro il dollaro. Il biglietto di Mosca ha infatti superato in apertura la soglia dei 37 rubli per un dollaro, oltrepassando così i precedenti massimi di sempre registrati in precedenza a 36,5381 rubli per dollaro toccati nel febbraio del 2007.

Crollano le quotazioni anche nel confronto dell’euro, con la divisa di Mosca che in avvio di contrattazioni ha superato per la prima volta nella sua storia la barriera dei 50 rubli per un euro. Dopo aver toccato un massimo intraday a 50,8960, al momento il cross veleggia in prossimità dei 50,25 rubli per euro. Con la flessione odierna sale a oltre 10 punti percentuali da inizio anno della divisa di Mosca.

In un clima di emergenza, la Banca centrale russa ha inaspettatamente alzato il tasso di riferimento al 7 per cento per combattere l’inflazione i rischi e aumentare la stabilità finanziaria . Il tasso di asta a una settimana , il punto di riferimento introdotto nel settembre , è stato aumentato di 150 punti base dal precedente  5,5%. Era da 17 mesi che il tasso non veniva toccato.

In questo scenario, appaiono pronte all’allungo le quotazioni dell’oro. Il metallo pregiato venerdì aveva chiuso le contrattazioni a 1.334,37 dollari l’oncia. Accelerazioni oltre i 1.345,46 dollari l’oncia, massimi dello scorso 26 febbraio, potrebbero fornire nuovi segnali di forza per l’oro, confermando la tendenza a posizionarsi su asset meno rischiosi da parte degli investitori internazionali.

Per quanto riguarda Piazza Affari, quella odierna potrebbe essere una giornata particolarmente volatile per quelle società italiane maggiormente esposte all’economia moscovita. Tra queste alcune Big cap di Milano come Eni, Enel, Pirelli, Finmeccanica, Ansaldo Sts e Fiat.

Dopo la chiusura negativa di Tokyo, il Nikkei 225 ha lasciato sul terreno l’1,27% a 14.652,23 punti, i future delle principali borse europee sono tutti in territorio negativo prima dell’apertura.