Ucraina: Gazprom potrebbe chiudere il gas, Obama-Putin ancora distanti
Ancora un altro giorno di tensione in Ucraina. Il lungo colloquio telefonico tra Obama e Putin non ha prodotto alcun consenso, mostrando invece la divergenza di visione sulle cause della crisi ucraina e sulla situazione attuale. Intanto Gazprom, il colosso russo del gas, avrebbe avvertito l’Ucraina di poter interrompere le forniture di gas, se non salderà il debito ormai miliardario finora accumulato. Senza contare le sanzioni che la Ue ha minacciato di mettere in atto nei confronti della Russia e i venti di secessione che soffiano in Crimea.
La telefonata Obama-Putin
La situazione in Ucraina è stata discussa nella notte dai presidenti degli Stati Uniti e della Russia, Barack Obama e Vladimir Putin, in una conversazione telefonica avvenuta su iniziativa americana. “I due capi di Stato valutano diversamente i motivi della difficile situazione in Ucraina”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Cremlino. Se una parte infatti Obama ha ribadito al collega russo che le azioni russe hanno violato la sovranità dell’Ucraina e la sua integrità territoriale, dall’altra Putin ha ricordato che la crisi è scaturita a seguito di un colpo di stato anticostituzionale e che le nuove autorità in carica impongono alle regioni orientali, sud-orientali e alla Crimea decisioni illegittime. “La Russia non può ignorare le richieste di aiuto pervenute, agendo comunque nel pieno rispetto del diritto internazionale”, sostiene Putin. Il presidente russo ha sottolineato allo stesso tempo l’importanza delle relazioni russo-americane per garantire la stabilità e la sicurezza nel mondo così come Obama ha detto che “esiste una via diplomatica per risolvere” la crisi.
La minaccia di Gazprom
Gazprom sarebbe pronta a bloccare la fornitura di gas all’Ucraina se quest’ultima non salderà il debito rispettando il contratto. Lo riportano numerose agenzia di stampa internazionale, citando il numero uno di Gazprom, Alexei Miller. L’Ucraina avrebbe infatti accumulato bollette non pagate per cifre miliardarie. Già nei giorni scorsi, Gazprom ha fatto sapere che a partire da aprile non verranno più applicati gli sconti alla fornitura di gas concessi all’Ucraina da dicembre.
Le misure adottate dalla Ue verso la Russia
La Ue ha sospeso i colloqui bilaterali con la Russia sui visti e sul nuovo accordo di base, ha comunicato il capo del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, a conclusione del vertice straordinario svoltosi ieri a Bruxelles. E’ stata inoltre ribadita la decisione di sospendere la partecipazione al summit del G8, in programma a Soci in giugno. E se la Russia non terrà colloqui risolutivi con l’Ucraina, la Ue ha minacciato la cancellazione del summit Russia-Ue, il divieto di rilascio dei visti (e dunque divieti di viaggio) e il congelamento dei beni. “Eventuali ulteriori iniziative da parte della Federazione russa per destabilizzare la situazione in Ucraina potrebbero portare a conseguenze gravi e di vasta portata per le relazioni tra l’Unione europea e la Federazione russa che comprenderà una vasta gamma di settori economici”, si legge nel comunicato.
Il referendum in Crimea
La proposta lanciata dal governo della Crimea, regione indipendente dell’Ucraina, di indire un referendum il prossimo 16 marzo per decidere se annettersi o meno alla Russia ha scaturito le polemiche degli Stati uniti e dell’Europa. Entrambi hanno infatti definito la decisione del governo della Crimea “contraria alla costituzione dell’Ucraina e quindi illegale”. L’eventuale secessione rischia di essere un precedente pericoloso per alcune regioni dell’Europa: la Scozia e la Catalogna si apprestano a un referendum sull’indipendenza (rispettivamente il 18 settembre e il 9 novembre). Dal canto suo, la Russia si è detta disponibile ad accettare la volontà del popolo della Crimea.