Ubi Banca replica alle perquisizioni: commenti solo dopo evidenza dei fatti
Ubi Banca replica in una nota alle perquisizioni avvenute ieri nelle sedi dell'istituto di credito. "Nella giornata di ieri, ancora una volta in coincidenza con la data di un Consiglio di Gestione convocato per l'approvazione di importanti e solidi risultati di bilancio, la Magistratura, attraverso la Guardia di Finanza, ha ritenuto di dovere acquisire ulteriore documentazione per dare una risposta alle contestazioni di ostacolo alla vigilanza e di manipolazione dell'Assemblea elettiva del 2013. Si ipotizza ora che la maggioranza sarebbe stata raggiunta in maniera non corretta attraverso la manipolazione di deleghe di voto".
Ubi Banca in merito precisa che "Le accuse sulla correttezza del processo elettivo dell'assemblea 2013 nascono da chi quell'assemblea l'ha persa. Il risultato fu il seguente: Soci presenti in assemblea 14.568, di cui 6.759 in proprio e 7.809 per delega. Esito della votazione per l'elezione del Consiglio di Sorveglianza: Lista 1 capolista Moltrasio voti a favore 7.3181". Su quest'ultimo punto la banca sottolinea che "il numero di voti rilevabile dal verbale di assemblea a favore della lista Moltrasio (7.318) non coincide con quanto riportato nel Decreto di perquisizione ieri notificato, che ne riporta un numero superiore (7.840)". "Lista 2 capolista Jannone voti a favore 1.548, Lista 3 capolista Resti voti a favore 4.693".
"Dal decreto notificato dalla Procura della Repubblica di Bergamo - prosegue la nota - si evince che sarebbe stato verificato un campione di un centinaio di situazioni di soci sostenitori della Lista Moltrasio (non è noto se analoga analisi sia stata effettuata sui soci sostenitori/votanti delle altre Liste)". Ubi Banca precisa inoltre che il processo formale predisposto dalla banca "pone assoluto divieto di accettare deleghe sprovviste dell'indicazione del nominativo del socio delegato; infatti si segnala che alcune deleghe in bianco presentate ai desk di accettazione in sede di ammissione all'assemblea del 20.4.2013 sono state ritirate ed annullate dal personale preposto, con relativo verbale delle competenti funzioni di controllo.
"Un fatto però è certo: chi indaga, avendo potuto accedere al database dei voti, ha riscontrato in 2.849 i voti espressi a favore della Lista Moltrasio da soci fisicamente presenti all'Assemblea. Dal momento che la differenza tra i voti riportati dalla prima e quelli riportati dalla seconda lista (7.318 voti vs 4.693) è di 2.625 voti e che i voti in delega per la prima lista sarebbero stati 4.469 (7.318 -2.849), se ne deduce che il risultato finale risulterebbe eventualmente falsato solo in una situazione in cui circa il 60% dei voti in delega fosse stato ottenuto in maniera meno che corretta".
Ubi Banca auspica che "i tempi di conclusione dell'inchiesta siano i più rapidi possibili continuando, come sempre, a collaborare con la miglior sollecitudine con tutte le Autorità" e dichiara che "solo quando si potrà avere evidenza della fattualità e della dimensione riscontrata sulle eventuali anomalie o errori sarà possibile commentare".
Ubi Banca in merito precisa che "Le accuse sulla correttezza del processo elettivo dell'assemblea 2013 nascono da chi quell'assemblea l'ha persa. Il risultato fu il seguente: Soci presenti in assemblea 14.568, di cui 6.759 in proprio e 7.809 per delega. Esito della votazione per l'elezione del Consiglio di Sorveglianza: Lista 1 capolista Moltrasio voti a favore 7.3181". Su quest'ultimo punto la banca sottolinea che "il numero di voti rilevabile dal verbale di assemblea a favore della lista Moltrasio (7.318) non coincide con quanto riportato nel Decreto di perquisizione ieri notificato, che ne riporta un numero superiore (7.840)". "Lista 2 capolista Jannone voti a favore 1.548, Lista 3 capolista Resti voti a favore 4.693".
"Dal decreto notificato dalla Procura della Repubblica di Bergamo - prosegue la nota - si evince che sarebbe stato verificato un campione di un centinaio di situazioni di soci sostenitori della Lista Moltrasio (non è noto se analoga analisi sia stata effettuata sui soci sostenitori/votanti delle altre Liste)". Ubi Banca precisa inoltre che il processo formale predisposto dalla banca "pone assoluto divieto di accettare deleghe sprovviste dell'indicazione del nominativo del socio delegato; infatti si segnala che alcune deleghe in bianco presentate ai desk di accettazione in sede di ammissione all'assemblea del 20.4.2013 sono state ritirate ed annullate dal personale preposto, con relativo verbale delle competenti funzioni di controllo.
"Un fatto però è certo: chi indaga, avendo potuto accedere al database dei voti, ha riscontrato in 2.849 i voti espressi a favore della Lista Moltrasio da soci fisicamente presenti all'Assemblea. Dal momento che la differenza tra i voti riportati dalla prima e quelli riportati dalla seconda lista (7.318 voti vs 4.693) è di 2.625 voti e che i voti in delega per la prima lista sarebbero stati 4.469 (7.318 -2.849), se ne deduce che il risultato finale risulterebbe eventualmente falsato solo in una situazione in cui circa il 60% dei voti in delega fosse stato ottenuto in maniera meno che corretta".
Ubi Banca auspica che "i tempi di conclusione dell'inchiesta siano i più rapidi possibili continuando, come sempre, a collaborare con la miglior sollecitudine con tutte le Autorità" e dichiara che "solo quando si potrà avere evidenza della fattualità e della dimensione riscontrata sulle eventuali anomalie o errori sarà possibile commentare".