Notizie Notizie Italia Tutta Piazza Affari vale meno di Facebook. Foà (AcomeA Sgr): è il momento giusto per riscoprire le azioni Italia

Tutta Piazza Affari vale meno di Facebook. Foà (AcomeA Sgr): è il momento giusto per riscoprire le azioni Italia

22 Aprile 2020 20:15

La crisi sanitaria scatenata dal Covid-19 si è presto evoluta in emergenza economica. I mercati sono stati presi alla sprovvista dalla dimensione globale del problema a cui in questi mesi si è sovrapposto lo shock petrolifero.

Alberto Foà, presidente di AcomeA SGR, spiega come nell’ultimo mese si sono così verificate due situazioni: da una parte il crollo dei mercati azionari (la diminuzione della profittabilità delle aziende porta con sé una diminuzione dei corsi azionari), dall’altra la discesa importante dei mercati obbligazionari. Non sono crollati solo i mercati obbligazionari degli Stati Uniti o europei, ma anche quelli di tanti paesi emergenti, le obbligazioni bancarie, quelle corporate o, ancora, le obbligazioni non investment grade e high yield.

Italia deve riaccendere i motori

In Italia, le imprese sono, in media, meno indebitate rispetto a quelle di altri Paesi. “È evidente, però, che a fronte di una mancanza di reddito, essere poco o molto indebitati è ininfluente, è comunque complicato riuscire a mantenere in attivo il proprio business – spiega Foà – . A oggi la priorità del Governo e delle Regioni deve essere quella di far finire l’emergenza sanitaria. Prima finirà l’emergenza sanitaria, prima tutti i provvedimenti che il governo ha introdotto potranno essere implementati e prima ci potremo allineare con quello che succede nel resto del mondo. Viviamo in una società sempre più interconnessa, perciò per un singolo Stato non è possibile pensare di poter sopravvivere economicamente se gli altri Paesi vanno a fondo.

La scelta di puntare sulle azioni

Dal punto di vista economico il mondo, a un certo punto, si riprenderà, proprio grazie a questo sforzo coordinato a livello mondiale delle banche centrali e dei Governi, seppur con conseguenze negative che non possiamo negare. Per questo, lato strategia di investimento, Foà ritiene che questa fase debba essere usata per aumentare l’investimento in azioni che, in questo momento, sono particolarmente depresse.

La Borsa Italiana è fra quelle in condizioni più critiche, basti pensare che il valore totale delle imprese italiane quotate è oggi uguale al valore di Facebook. Il rapporto fra capitalizzazione di Borsa e Pil in Italia è fra i più bassi del mondo occidentale. A fine 2018, era pari al 36% contro il 148% degli USA, il 107% del Regno Unito, l’88% della Francia, il 66% del Brasile, il 55% della Germania e il 46% dell’Indonesia. “Questo fattore rappresenta uno svantaggio nello scenario competitivo internazionale e rende difficile per le imprese italiane raccogliere capitali freschi per investimenti sul mercato – argomenta Alberto Foà – .  Oggi è un momento molto interessante per investire in Italia anche perché il nostro Paese si caratterizza per avere un rapporto molto elevato fra ricchezza finanziaria privata e reddito disponibile”. A fine 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 9.743 miliardi di euro, 8 volte il loro reddito disponibile.

Gli immobili hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie per un valore di 5.246 miliardi di euro. Il totale delle passività delle famiglie è stato pari a 926 miliardi di euro (principalmente mutui casa). Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.374 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. “Questa ricchezza finanziaria degli italiani è per la stragrande maggioranza investita in obbligazioni, in polizze assicurative a rendimento più o meno garantito. Ci sono 1.500 miliardi depositati in conti correnti, pari a quasi il 100% del PIL. Perché, quindi, prima di chiedere soldi all’Europa, non spingiamo affinché almeno una piccola parte di questa liquidità dormiente, affluisca in Borsa dando sostegno alle nostre imprese? Sosteniamo il sistema Italia. È nostro dovere essere i primi a credere nella nostra economia, una economia, da un punto di vista imprenditoriale, forte e competitiva a livello internazionale”, conclude Foà.