Vittoria Trump, la reazione dei mercati alle elezioni americane
Donald Trump ha riconquistato la Casa Bianca e i Repubblicani controlleranno il Senato. L’esito delle elezioni statunitensi è stato sin da subito piuttosto chiaro e la reazione dei mercati è stata repentina: Wall Street e il dollaro viaggiano in rialzo, il Bitcoin sale su nuovi massimi e i rendimenti dei Treasury si impennano.
Trump: “Vittoria politica mai vista prima”
Trump ha vinto la corsa elettorale con Kamala Harris ed è pronto a insediarsi nuovamente alla Casa Bianca, diventando il 47° presidente degli Stati Uniti.
Il tycoon ha parlato di “una vittoria politica che il nostro paese non ha mai visto prima. Non mi fermerò finché non avremo consegnato l’America forte, sicura e prospera che i nostri figli meritano e che voi meritate “, ha detto Trump, aggiungendo che “aiuteremo il nostro paese a guarire”.
L’ondata dei repubblicani ha già permesso di conquistare il Senato, ribaltando i seggi in Ohio e West Virginia e respingendo con successo gli oppositori in Texas e Nebraska. Trump ha superato i suoi stessi risultati del 2020 in diverse regioni.
La reazione dei mercati all’esito delle elezioni Usa
La reazione dei mercati fa presupporre che gli investitori si aspettano una seconda amministrazione Trump molto simile alla prima: un flusso costante di politiche (tagli alle tasse, deregolamentazione, tariffe) che alimenteranno simultaneamente la crescita economica, gli utili aziendali e l’inflazione. Ecco come si sono mosse le diverse asset class finora.
Future Wall street e azionario Europa in rialzo, giù la Cina
Gli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano guadagni tra il 2% e il 3% e il Russell 2000 sale di oltre il 5%, in previsione di una maggiore rotazione degli acquisti verso le small cap con business concentrato sugli Usa, in vista delle politiche protezionistiche di Trump.
In ribasso le borse asiatiche, comprese quelle cinesi, in previsione di nuovi dazi, mentre le borse europee hanno invertito la rotta nel corso della seduta dopo un avvio in modesto rialzo.
Dollaro in rafforzamento tra le valute
In forte rialzo il dollaro, sulle aspettative di ulteriori tariffe e politiche inflazionistiche, che potrebbero costringere la Fed a interrompere il suo processo di allentamento monetario.
Il Bloomberg Dollar Spot Index è salito fino all’1,6%. Il cambio euro/dollaro è sceso a 1,074 e il dollaro/yen supera quota 154 mentre, fra le valute emergenti, il peso messicano è crollato di oltre il 3%.
In calo oro e petrolio
L’oro è sceso a 2.670 dollari l’oncia, frenato dall’apprezzamento del biglietto verde. Per quanto riguarda il petrolio, i future su Brent e Wti scambiano in lieve ribasso rispettivamente a 75 e 71,7 dollari al barile.
Bitcoin su nuovi massimi
Uno dei maggiori beneficiari del voto è il Bitcoin (+6%), che ha aggiornato i massimi storici toccando i 75.370 dollari, dando seguito all’impennata vista nelle settimane precedenti alle elezioni. Gli investitori scommettono sul fatto che Trump possa attuare politiche per proteggere e stimolare l’utilizzo degli asset digitali.
In progresso anche altre criptovalute come Ethereum (+7%), Solana (+9%) e Dogecoin (+12%).
Si impennano i rendimenti dei Treasury a 10 anni
Sebbene il messaggio degli investitori sia ampiamente positivo, c’è anche un lato oscuro che si riflette nelle oscillazioni dei Treasury.
I rendimenti dei titoli di Stato americani si sono impennati su tutta la curva, con il decennale in rialzo di 18 bp al 4,45%, per via delle preoccupazioni che le politiche di Trump possano aumentare ulteriormente il deficit di bilancio già elevato, riaccendendo una spirale inflazionistica che sembrava prossima a scemare dopo il ciclo restrittivo della Fed.
Le posizioni di gestori ed hedge fund
In vista del voto, i gestori di fondi sono rimasti all-in sull’azionario, anche dopo i guadagni del 23% nell’S&P 500 da inizio 2024, pronti per il miglior rendimento elettorale degli ultimi nove decenni.
I gestori patrimoniali “hanno mantenuto posizioni lunghe nette record nei futures sugli indici azionari statunitensi”, secondo una nota di martedì del desk di strategie quantitative e derivati di Morgan Stanley.
L’esposizione lunga all’S&P 500, al Nasdaq 100 e al Russell 2000 è aumentata fino a circa 400 miliardi di dollari, quasi il doppio del livello di due anni fa, mentre le posizioni corte totali sono scese sotto i 100 miliardi di dollari per la prima volta dal 2015. Anche le allocazioni tra gli investitori retail sono aumentate.
Nelle valute, gli hedge fund e altri trader speculativi hanno detenuto circa 17,8 miliardi di dollari in posizioni rialziste in dollari, secondo i dati più aggiornati della Commodity Futures Trading Commission.
Nelle prossime settimane non sono dunque da escludere parziali prese di profitto da parte di chi aveva scommesso forte su Trump ed è pronto a monetizzare.