Trump innervosisce i mercati: focus tecnico su FTSE MIB, DAX e Brent
La guerra commerciale tra USA e Cina rimane uno dei temi caldi sia per i mercati azionari internazionali sia per diverse materie prime. Ancora una volta sono bastate poche parole di Trump per innervosire gli operatori di mercato. Il Presidente degli Stati Uniti, in occasione di una riunione di governo alla Casa Bianca, ha affermato che la strada da percorrere, prima di concludere un accordo commerciale con la Cina, è ancora lunga ed ha ribadito che gli USA potrebbero imporre dazi per ulteriori 325 miliardi di dollari* di beni cinesi se fosse necessario. Dichiarazioni che sono bastate ad arrestare il mini rally degli ultimi 5 giorni sui listini americani e del petrolio. Greggio che ha risentito anche dell’apertura di Trump all’Iran.
Per l’angolo del trader ci focalizziamo sui tre sottostanti: FTSE MIB, DAX e Brent.
FTSE MIB: supera i 22.000 punti senza convinzione
Il FTSE MIB è riuscito a infrangere la resistenza chiave dei 22.000 punti*, senza generare però volumi e volatilità. Un break poco convinto, con l’indice principale italiano che, nelle ultime sedute, manca di direzionalità. Fattore probabilmente legato all’attesa di spunti da parte degli operatori. Diversi infatti gli appuntamenti importanti da qui a fine mese. Ad esempio, settimana prossima cominceranno le trimestrali italiane, mentre per fine mese è atteso il meeting della FED.
Incertezza che si nota anche sull’RSI. L’oscillatore infatti segnala una piccola divergenza tra il massimo relativo del 15 luglio e quello realizzato il 4 luglio. Visto la presenza della divergenza, sarà da monitorare il supporto dei 22.000 punti* e la trend rialzista di breve periodo (minimi di maggio e giugno 2019). In caso di rottura, potremmo avere un’accelerazione di breve verso 21.500 punti e 21.000 punti*. Movimento che non aggraverebbe il quadro grafico dell’indice che per ora rimane intonato al rialzo.
Discorso differente sarebbe invece il superamento del minimo di maggio poiché vi passa il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto l’up trend avviato a dicembre 2018. In questo caso avremmo un segnale forte di cambio di sentiment, con accelerazioni verso i 18.000 punti*.
Al rialzo invece un segnale positivo si avrebbe sulla chiusura settimanale al di sopra di 22.330 punti* (max del 15 luglio) e target potenziale a 22.500 punti*. Ricordiamo però che in mancanza di volumi e volatilità il movimento sarebbe sospetto.
Per chi volesse operare a leva sul FTSE MIB, Vontobel fornisce diverse possibilità. I rialzisti, per esempio, potrebbero considerare il certificato a leva fissa long 7X con ISIN: DE000VF3GSC6. Per i ribassisti invece il certificato a leva fissa short 7X ISIN: DE000VF3GSG7.
DAX: divergenza e island reversal suggeriscono potenziale pausa
L’indice tedesco comincia a dare qualche segnale di rallentamento del forte trend rialzista avviato a dicembre 2018. Ci riferiamo sia alla divergenza ribassista su RSI, relativamente ai massimi di inizio aprile e inizio maggio, sia all’island reversal segnato sul massimo di luglio. Tutti elementi che richiamano alla cautela in attesa di segnali forti sui prezzi al rialzo o al ribasso.
In un’ottica di breve termine comunque un break in chiusura dei 12.329 punti* (ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto il down trend avviato a gennaio 2018) generebbe accelerazioni verso la trend rialzista di medio periodo (minimi di dicembre 2018 e giugno 2019). In caso di rottura di tale supporto dinamico e dei 12.000 punti* allora si potrebbe assistere ad un peggioramento del quadro grafico e incremento delle pressioni ribassiste verso 11.600 punti*.
Al rialzo invece il superamento dei 12.640 punti* in chiusura dovrebbe consentire all’indice di arrivare a 13.000 punti*.
Per chi volesse operare a leva sul DAX, Vontobel fornisce diverse possibilità. I rialzisti, per esempio, potrebbero considerare il certificato a leva fissa long 7X con ISIN: DE000VN9AAA8. Per i ribassisti invece il certificato a leva fissa short 7X ISIN: DE000VF3GR26.
Brent: si scontra con la resistenza chiave a 67,29 dollari
Quadro grafico delicato per il Brent che per ben due volte non è riuscito a superare la resistenza statica chiave collocata a 67,29 dollari*. Stop che ha riportato i corsi a 64,32 dollari*, supporto di breve periodo. Ad evidenziare un po’ di incertezza per il greggio è ancora una volta RSI.
In particolare, il break della trend rialzista sull’oscillatore e successivo pull back della stessa per ben due volte potrebbe generare volatilità. Come sempre però a dettar legge sono i prezzi, per cui bisognerà attendere un break di un livello importante al rialzo o al ribasso per definire la direzione dei prezzi.
Al rialzo, il superamento della resistenza a 67,29 dollari* e della trend ribassista di breve periodo (massimi di aprile e maggio 2019) aprirebbe verso i 70 e 72 dollari*. Al ribasso invece il primo segnale si avrà alla rottura della trend rialzista (minimi di dicembre 2018 e giugno 2019) e dei 62,22 dollari*, con target a 60 dollari*. Qui giace un supporto chiave che se infranto complicherebbe il quadro grafico dell’oro nero.
Per chi volesse operare a leva sul Brent, Vontobel fornisce diverse possibilità. I rialzisti, per esempio, potrebbero considerare il certificato a leva fissa long 7X con ISIN: DE000VN9KK82. Per i ribassisti invece il certificato a leva fissa short 7X ISIN: DE000VF3GRW6.