Meglio delle attese. I conti del terzo trimestre targati Fiat sorprendono. E il titolo è balzato in Borsa, sui massimi da dicembre 2008, crescendo del 4,44% a 12,24 euro. Il Lingotto ha registrato un utile netto di 190 milioni nel terzo trimestre battendo le attese degli analisti che si fermavano a 65 milioni. I ricavi si sono attestati a 13,5 miliardi di euro, in crescita dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2009, con il business delle Macchine per l’Agricoltura e le Costruzioni che ha registrato l’incremento più significativo, a 3 miliardi euro, in aumento del 31,9%.
Numeri che hanno spinto Fiat ad alzare le stime per fine anno. Il Lingotto adesso prevede di realizzare un utile della gestione ordinaria di almeno 2 miliardi di euro, un utile netto di 0,4 miliardi dall’indicazione precedente di pareggio, ricavi per 55 miliardi da 50 miliardi e di portare l’indebitamento inferiore sotto quota 4 miliardi dai 5 miliardi previsti in precedenza.
Sergio Marchionne, l’ad di Fiat, ha mantenuto le promesse. “Le aspettative di performance del Gruppo Fiat sono progressivamente migliorate nel corso dei primi nove mesi dell’anno e vi sono ora le condizioni per rivedere significativamente al rialzo gli obiettivi”, recita il comunicato che accompagna i risultati trimestrali.
Il Lingotto stima per tutti i settori una performance decisamente migliore rispetto all’anno scorso, con l’eccezione del business delle Automobili, la cui performance, anche se in miglioramento rispetto al 2009, continuerà a risentire, in Europa Occidentale, della riduzione e/o eliminazione dei programmi di eco-incentivi che hanno sostenuto la domanda di vetture dei segmenti A e B nel 2009. Lavorando per il conseguimento degli obiettivi, il gruppo continuerà a implementare la strategia di alleanze mirate, al fine di ottimizzare gli impegni di capitale e ridurre i rischi.
Per gli analisti i conti del terzo trimestre della Fiat sono oltre le attese. “Si tratta di risultati di tutto rispetto, decisamente più rosei di quanto avessimo previsto. Anche l’aumento del debito che si temeva non c’è stato e bisogna capire la ragione”, commenta a caldo a questa testata un analista di una primaria banca che su Fiat ha ribadito il rating buy con target di 15,50 euro. E’ soprattutto la portata della revisione della guidance ad aver sorpreso positivamente gli esperti di mercato. “Il rialzo degli obiettivi per l’esercizio in corso era nell’aria, ma è ben al di sopra delle nostre aspettative e di quelle di consensus: quindi è molto positivo”, nota un secondo analista di una primaria sim.
Anche Daniel Schwarz di Commerzbank, che al momento su Fiat mantiene la raccomandazione hold con target a 10 euro, concorda. Secondo l’esperto della banca tedesca, che si dice possibilista su una revisione delle stime dopo la conference del Lingotto, è soprattutto la guidance il driver da considerare. “Essenzialmente, la guidance indicata sul trading profit 2010 implica che Fiat possa raggiungere la parte più bassa della guidance 2011 già nel 2010, un anno prima di quanto presentato nel piano quinquennale introdotto solo lo scorso aprile 2010”, specificano gli esperti di Goldman Sachs.
“La separazione di Fiat Industrial è adesso il catalizzatore chiave per individuare il valore nascosto in Fiat Auto – prosegue il broker – . La quotazione attuale del titolo implica una marginalità del trading profitti del 4,1% che si confronta con le nostre previsioni al 4,9%/6,6% rispettivamente per il 2011 e 2012. Considerando una valutazione di Fiat Industrial a 9,1 euro per azione nella nostra somma delle parti, il mercato sembra riconoscere un valore minimo alla nuova Fiat e alla sua quota del 35% in Chrysler, ancora lontana dal sorprendere in positivo”.