Trattative a rischio tra Tesoro e creditori di Chrysler, Chapter 11 più vicino
I colloqui tra il Tesoro Usa e i creditori di Chrysler relativi alla svalutazione dei crediti vantati verso la casa automobilistica e la successiva conversione in azioni si sarebbero interrotti. Lo scrive il Wall Street Journal, chiarendo che il blocco delle trattative renderebbe molto più probabile la richiesta di accesso alla procedura fallimentare da parte della casa di Detroit. Un’ipotesi che aveva già preso forza nelle ultime ore. Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg infatti, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si appresterebbe già oggi ad annunciare il ricorso di Chrysler all’amministrazione controllata prevista nel Chapter 11 della legge fallimentare americana. Il Chapter non dovrebbe tuttavia ostacolare i piani di Fiat, come confermato due giorni fa John Elkann a margine dell’assemblea di Exor. Elkann non ha escluso che Fiat possa essere interessata a rilevare alcune attività di Chrysler, nell’ambito di una presumibile suddivisione delle attività della casa automobilistica tra bad e good company.
Nella giornata di ieri indiscrezioni giornalistiche avevano dato per certo un accordo tra il Tesoro e i 4 principali creditori: Jp Morgan, Goldman Sachs, Citigroup e Morgan Stanley. All’appello mancava il gruppo dei creditori minori, complesso eterogeneo composto da 45 istituti, tra cui hedge funds, altre banche e finanziarie. Le 4 banche principali possiedono infatti solo i 2/3 del debito complessivo di Chrysler.