Notizie Notizie Italia Fiat – Chrysler: ancora necessario il sì dei creditori minori

Fiat – Chrysler: ancora necessario il sì dei creditori minori

29 Aprile 2009 10:14

Negoziati Fiat – Chrysler vicini a un epilogo di successo per il gruppo del Lingotto, che ieri, secondo la stampa statunitense avrebbe incassato l’ok di Jp Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley alla conversione in azioni dei crediti vantati verso Detroit.  L’accordo prevede una svalutazione dei crediti, oggi pari a 6,9 miliardi di dollari, che verrebbero convertiti in una partecipazione azionaria del valore di 2 miliardi.


Perché Chrysler riesca a evitare la bancarotta entro domani è necessario però che l’accordo venga sottoscritto anche dai creditori minori, gruppo eterogeneo composto da 45 istituti, tra cui hedge funds, altre banche e finanziarie. Le 4 banche che già avrebbero dato il loro assenso possiedono infatti solo i 2/3 del debito complessivo di Chrysler.


Una volta raggiunto l’accordo anche con tali creditori il 55% di Chrysler farebbe capo ai sindacati, il 35% a Fiat (cui competerebbe inizialmente una quota limitata al 20%) e il 10% sarebbe suddiviso tra creditori e Tesoro. I sindacati hanno valutato il contributo tecnologico di Fiat, che non effettuerà pagamenti cash, pari a 8 miliardi di dollari.


La mancata intesa con i creditori minori aprirebbe invece per Chrysler la strada del Chapter 11. Opzione che non dovrebbe tuttavia ostacolare i piani di Fiat, come confermato ieri da John Elkann a margine dell’assemblea di Exor. Elkann non ha escluso che Fiat possa essere interessata a rilevare alcune attività di Chrysler, nell’ambito di una presumibile suddivisione delle attività tra bad e good company.