Tornano le vendite a Piazza Affari, titoli delle banche in profondo rosso
Nemmeno il tempo di digerire la paura soffiata per settimane sul cielo di Atene, che a Piazza Affari è esploso il rischio Portogallo. Dopo la decisione di Moody’s di tagliare il giudizio sul debito di Lisbona a “spazzatura”, il risveglio della Borsa di Milano non è certo dei più tranquilli. L’indice Ftse Mib è infatti scivolato di nuovo sotto quota 20.000 punti, lasciando sul parterre oltre 2 punti percentuali. E il comparto più colpito, come spesso accade quando le agenzie di valutazione colpiscono i rating sovrani, è quello bancario: Unicredit cede il 5,13% a 1,42 euro, Ubi Banca il 4,67% a 3,88 euro, Monte dei Paschi il 4,82% a 0,543 euro, Banco Popolare il 4,64% a 1,543 euro, Intesa SanPaolo il 4,40% a 1,78 euro, Popolare di Milano il 3,96% a 1,65 euro.
Rosso acceso anche per le società attive nel risparmio gestito: Azimut lascia sul parterre il 2,40% a 6,12 euro, mentre Mediolanum arretra del 2,75% a 3,128 euro. Ma facciamo un passo indietro. Ieri sera Moody’s ha portato a “junk” il rating del Portogallo, una sforbiciata di ben quattro gradini. Secondo l’agenzia esiste il rischio reale che il Paese lusitano debba ricorrere ad un secondo pacchetto di aiuti e non riesca a tornare sul mercati a tassi sostenibili nella seconda metà del 2013. L’altra preoccupazione riguarda la capacità del Portogallo di rispettare gli impegni di riduzione del deficit concordato con Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale.
Sempre ieri Moody’s ha preso di mira anche le banche cinesi, mentre nel frattempo “gli istituti bancari stanno continuando i colloqui per discutere delle modalità di rollover del debito greco – ricordano gli economisti di Mps Capital Services -, procedura che dovrà essere volontaria e soprattutto evitare che incorra in un credit event”. Risveglio quindi amaro per i titoli delle banche quotate a Piazza Affari dopo che la scorsa settimana avevano centrato il rimbalzo. Rimbalzo che aveva seguito una forte correzione avvenuta durante l’esplodere della crisi greca. E adesso cresce l’attesa per l’esito della seconda tornata degli stress test a livello europeo, la cui pubblicazione è prevista per il 13 luglio. In questo caso, almeno sul fronte italiano, non dovrebbero uscire brutte sorprese.