Notizie Notizie Italia Torna il rischio Italia, spread su. Grillo rispolvera il referendum sull’euro e apre nuove crepe nel Pd

Torna il rischio Italia, spread su. Grillo rispolvera il referendum sull’euro e apre nuove crepe nel Pd

4 Maggio 2018 15:42

Caos politico dopo le parole di Beppe Grillo, tornato a ventilare l’ipotesi di un referendum sull’euro. Non si è fatta attendere la replica dell’ex premier Matteo Renzi che rivendica la bontà della chiusura all’ipotesi di un accordo di governo tra M5S e Pd, anche se sen Pd ribolle ancora il malcontento con Dario Franceschini che ha apostrofato le parole odierne di Renzi come “superficiali e sbagliate”.

Intanto i mercati tornano a temere il rischio Italia con le parole di Grillo sull’euro che hanno contribuito all’impennata dello spread Btp-Bund salito in area 123 punti base rispetto ai 118 punti a cui viaggiava in prima mattinata.

 

L’affondo di Grillo

Ho proposto un referendum per la zona euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d’accordo? C’è un piano B? Bisogna uscire o no dall’Europa?”, ha detto Grillo in un’intervista pubblicata oggi dal nuovo mensile francese Putsch.
Grillo parla anche di colpo di Stato: “Oggi siamo nella post-democrazia. C’è stato un colpo di Stato al contrario. Hanno utilizzato la democrazia per distruggerla. A causa di una legge elettorale, ci siamo ritrovati, già lo sapevamo, in un’impasse. La legge è stata decisa a tavolino per impedirci di governare. Allora, cos’è la democrazia? Non lo so, ma la democrazia dovrebbe consentire a chi prende più voti di governare”.

Parole inattese dopo che il candidato premier grillini, Luigi Di Maio, in questi mesi aveva tenuto posizioni decisamente più moderate non paventando più scenari anti-europeisti.

 

Franceschini attacca Renzi: parole superficiali e sbagliate

Matteo Renzi ha subito cavalcato le parole di Grillo per difendere la posizione portata avanti in queste settimane contro un’intesa con i grillini. “Quando vedo certe capriole sono orgoglioso di aver contribuito a evitare l’accordo tra il Pd e i Cinque Stelle – scrive Renzi su Facebook – . Rispetto ai dirigenti Cinque Stelle noi abbiamo una diversa concezione dell’Europa, del lavoro, del futuro, dei diritti, della lotta politica contro gli avversari”. “Per due mesi – prosegue Renzi – hanno fatto i bravi, gli istituzionali. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano. Beppe Grillo addirittura torna a proporre referendum sull’euro e accusa gli altri partiti di colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36% dei seggi, nonostante si siano fermati al 32% dei voti”.

Pronta replica dall’interno del Pd per bocca di Dario Franceschini: “Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e M5S tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan”.

 

Il mercato in queste settimana ha continuato a credere a una soluzione di compromesso per il governo con spread sotto controllo e Ftse Mib balzato ai massimi dal 2009. In attesa del terzo giro di consultazioni che Mattarella terrà lunedì 7 maggio, oggi Barclays ha confermato la view che non crede a uno scenario di nuove elezioni, mentre è ritenuto più probabile un accordo per un governo misto comprendente sia i partiti tradizionali sia quelli anti-establishment sia più probabile delle elezioni anticipate.