Torna l’incubo marea nera nel Golfo del Messico: esplode un’altra piattaforma petrolifera

Torna l’incubo BP nel Golfo del Messico. Mentre sembra non conoscere la parola fine il costo della marea nera della piattaforma Deep Water Horizon, salito a 8 miliardi di dollari. Ma il prezzo che dovrà pagare l’ambiente è decisamente molto più alto. Il pozzo di petrolio di Venice esploso il 10 aprile scorso ha, infatti, causato la più grande catastrofe ambientale della storia Usa.
L’azienda petrolifera proprietaria della piattaforma aveva subito escluso ogni perdita di greggio. Ma non era così. Qualche ora dopo, la stessa Guardia Costiera ha riferito della presenza di una macchia lucente lunga circa un miglio attorno alla base. In serata il capitano di Guardia Costiera Peter Troedsson ha rassicurato: ha ufficialmente reso noto che l’allarme era rientrato.
L’incidente ha comunque messo un luce che questi grandi impianti non sono così sicuri come sostengono le compagnie petrolifere. Con l’esplosione della piattaforma stanotte le trivellazioni offshore tornano al centro di un dibattito acceso più che mai dall’altra parte dell’Oceano. Mister Obama è avvisato.