Notizie Notizie Italia Titolo Tim si sgonfia tra nuovi intoppi per Sparkle e barricate del governo su rimborso canone

Titolo Tim si sgonfia tra nuovi intoppi per Sparkle e barricate del governo su rimborso canone

20 Gennaio 2025 11:30

Strada in salita per Tim che vede allontanarsi la possibilità di incassare subito il miliardo di euro del rimborso del canone concessorio pagato allo Stato nel 1998. Oggi scade il termine per la soluzione negoziale che, stando alle ultime indicazioni trapelate dagli organi di stampa, non è stata trovata. Indicazioni che non fanno bene al titolo Tim che arranca a Piazza Affari.

Rimborso canone si allontana

Lo scorso aprile la Corte d’appello di Roma ha stabilito che, fra canone concessorio indebitamente versato nel 1998 (circa 500 milioni) e interessi, lo Stato dovrà restituire alla tlc italiana una cifra totale di oltre un miliardo. Il governo ha subito presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro il provvedimento e, in attesa della pronuncia del giudice di ultima istanza, ha chiesto la sospensione del provvedimento alla Corte d’appello. E oggi è l’ultimo giorno utile entro cui Tim e governo possono accordarsi in modo da evitare che l’iter giudiziario prosegua.

In assenza di accordo i giudici hanno la facoltà di accogliere la domanda sospensiva e quindi Tim dovrà aspettare ancora un anno per vedere cosa uscirà dalla sentenza della Cassazione. Qualora invece la Corte non accolga la sospensiva, Tim potrebbe riscuotere la somma; ma appare poco probabile che Palazzo Chigi proceda al pagamento immediato della somma dovuta. Si potrebbe addirittura profilare uno scenario in cui la società guidata da Pietro Labriola si trovi costretta a chiedere un’ingiunzione di pagamento allo Stato.

“Non escludiamo che possa proseguire l’interlocuzione tra le parti per un’intesa extra-giudiziale anche dopo la sentenza della Corte, con una posizione negoziale però che sarà più debole per la parte soccombente”, scrivono oggi gli analisti di Equita.

Sparkle, spuntano nuovi problemi

Parallelamente Tim è alle prese con un nuovo possibile ulteriore ritardo della cessione di Sparkle. Mentre sembrava tutto pronto del l’ok finale da parte del cda di Tim in agenda mercoledì 22, adesso sono emersi nuovi problemi. Le banche al lavoro sul dossier potrebbero aver bisogno di qualche giorno in più per definire il financing necessario all’acquisto della società dei cavi sottomarini da parte della cordata Mef-Asterion alla cifra di circa 700 milioni.

Complicazioni che stamattina non sono state accolte con favore dal titolo Tim, che viaggia in coda al Ftse Mib con un calo dell’1,8% a 0,2579 euro.

L’eventualità di un mancato incasso sia dalla vendita di Sparkle sia sul fronte del rimborso del canone 1998 andrebbe a togliere due piedistalli importanti per la strategia di Tim di quest’anno che dopo la cessione della rete punta molto su queste due operazioni per dare spinta all’utile 2025 e alla possibile distribuzione di un dividendo.