Mps, il mercato quota l’ok all’Ops su Mediobanca. Faro Ue sulla vendita del 15%, la difesa di Akros

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Seduta scoppiettante per Mps al centro delle novità bancarie di giornata. A un passo dall’ok della Bce all’Ops su Mediobanca, secondo quanto anticipato da Reuters, il titolo del gruppo è in rialzo di oltre 6 punti percentuali mentre sullo sfondo si è acceso un faro Ue sulle modalità di vendita del 15% da parte del Governo e arriva la difesa di Akros sulle modalità del piazzamento. In luce anche Unicredit (+3,16%), Banco Bpm (+3%), Bnp (-2,9%), Bper (+2,5%), Popolare Sondrio (+2,2%) e Intesa (+2,15%). Congelate Bbva e Sabadell in attesa di una conferenza stampa del governo di Madrid sull’Opa della prima sulla seconda.
Il via libera Ue e reazioni in Borsa
Secondo indiscrezioni, a cui crede il mercato, il consiglio di vigilanza della Banca centrale europea avrebbe dato il via libera all’offerta pubblica di scambio della banca senese su Piazzetta Cuccia. La decisione, adottata tramite una procedura scritta, attende ora la ratifica formale da parte del consiglio direttivo della Bce, poi sarà comunicata all’istituto senese. Al momento i due istituti interessati non commentano. Ma i tempi stimati dall’amministratore delegato della banca, Luigi Lovaglio, in assemblea ad aprile quando è arrivato il via libera, a grande maggioranza, dei soci all’aumento di capitale al servizio dell’Ops erano proprio per la fine di giugno inizi di luglio. Una notizia che ha messo le ali la titolo che continua a salire con un rialzo che supera i 6 punti percentuali trainando anche Mediobanca che vola del 4,05% a 19,910 euro per azione.
Le rivelazioni dell’Ft e la difesa di Akros
Sullo sfondo, il Financial Times ha rivelato che la Commissione europea sta esaminando la vendita di azioni Mps da parte del governo italiano (un pacchetto del 15%) avvenuta lo scorso anno, in seguito alle ipotesi che alcuni grandi investitori fossero stati esclusi dal processo di offerta. Secondo la ricostruzione del momento Unicredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock avrebbero ricevuto un no da Banca Akros alla possibilità di acquistare azioni per completato collocamento.
Una versione dei fatti che Banca Akros smentisce: “Ribadiamo con fermezza – afferma la banca – che il collocamento è stato condotto da Banca Akros in modo corretto e trasparente, nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni: tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati ed elaborati allo stesso modo e nessun ordine di acquisto correttamente inoltrato è stato ignorato. Nessun grande investitore – sottolinea – è stato escluso dal processo di offerta”, “compresi Unicredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock” e afferma che da Piazza Gae Aulenti non è arrivato “nessun ordine di acquisizione di una partecipazione in Mps nell’ambito della procedura ABB”.
Le azioni sono state invece allocate a quattro soggetti italiani “strettamente legati all’ambizione del governo di costruire un terzo polo bancario nazionale”, riferisce il quotidiano sottolineando che questi acquirenti Banco Bpm, il gestore patrimoniale Anima e le famiglie Del Vecchio e Caltagirone hanno pagato “un premio del 5% sul prezzo delle azioni”, sollevando preoccupazioni in merito alla trasparenza dell’operazione e accesso al mercato.
La Commissione Europea – sostiene Ft – sta ora valutando se la vendita possa essere considerata “un’operazione di mercato equa e trasparente”, scrive il FT. Questa “valutazione preliminare potrebbe portare all’apertura di un’indagine sugli aiuti di Stato”. Il ricorso, secondo quanto riportato nei giorni scorsi da un quotidiano, era stato presentato da Mediobanca.