Notizie Notizie Italia Tesoro: derivati non usati per entrare nell’euro, nessun pericolo per i conti dello Stato

Tesoro: derivati non usati per entrare nell’euro, nessun pericolo per i conti dello Stato

26 Giugno 2013 12:07

Non esiste alcun pericolo per i conti dello Stato. La risposta del Tesoro agli articoli apparsi oggi su Financial Times e La Repubblica non si è fatta attendere. I due quotidiani hanno citato  un documento del Tesoro inviato alla Corte dei Conti ad inizio anno dal quale emerge che l’Italia rischia 8 miliardi di euro di perdite su contratti derivati stipulati negli anni ’90 per consentire al Paese di trovarsi preparato all’ingresso nell’euro. La ristrutturazione riguarderebbe otto contratti derivati con banche straniere per un valore di 31,7 miliardi di euro.
 
“È assolutamente priva di ogni fondamento l’ipotesi che la Repubblica Italiana abbia utilizzato i derivati alla fine degli anni Novanta per creare le condizioni richieste per l’entrata nell’euro“, si legge nella lunga nota pubblicata dal ministero dell’Economia che spiega come i controlli effettuati dall’Eurostat hanno “sempre confermato la regolarità della contabilizzazione di queste operazioni“. Il ministero dell’Economia ha poi precisato di fornire ogni sei mesi alla Corte dei Conti tutta la documentazione relativa alle operazioni condotte in strumenti di finanza derivata.
 
Ma come opera il Tesoro in materia di derivati? “La filosofia di fondo dell’operatività in derivati della Repubblica si basa su criteri ispirati al perseguimento dell’interesse dello Stato, mirando alla protezione dai rischi di mercato, primi fra tutti il rischio di cambio e il rischio di tasso di interesse – si legge nella nota -. Con riferimento in particolare a quest’ultimo, l’attività in derivati è stata mirata a conseguire l’allungamento della duration complessiva del debito, al fine di proteggere da un eventuale rialzo dei tassi, pagando tasso fisso e ricevendo variabile”.

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha dichiarato che si tratta di un grande malinteso e che non esiste alcuna perdita, senza nessun aggravio per i conti pubblici. Nel frattempo, come riportato dalle principali agenzie di stampa, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo in scia alle notizie di questa mattina senza indicazioni di reato e di indagati.