Tempesta perfetta sui mercati, Fugnoli (Kairos): ribassisti da Covid avranno poco tempo, risalita già dopo elezioni USA (a prescindere da esito)

I timori di un nuovo lockdown hanno caratterizzato l’andamento delle Borse nell’ultima settimana di ottobre, che si appresta ad andare in archivio come la peggior performance weekly da maggio. Alla luce di ciò, Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, si chiede se sia possibile mantenere un approccio costruttivo sugli asset finanziari con quello che sta succedendo sul fronte della pandemia. La furia della nuova ondata pandemica ha visto i governi apparire “impotenti e paralizzati, incapaci di scelte nette tra salute pubblica e salvezza dell’economia e quindi perdenti su entrambi i fronti”, asserisce l’esperto di Kairos che sottolinea poi il silenzio delle banche centrali dovuto alle elezioni imminenti in America e alla semiparalisi della Bce per l’ostruzionismo tedesco verso ulteriori misure monetarie prima di dicembre in Europa.
Temporale passeggero o cambio di paradigma?
Un contesto molto complesso che rende difficile rispondere alla domanda circa un possibile cambio di scenario sui mercati rispetto a quanto visto negli ultimi mesi. La tempesta degli ultimi giorni è sotto gli occhi di tutti e adesso è il momento di capire se si è trattato di una situazione passeggera, frequente ad ottobre o se, per motivi vari, è cambiato il paradigma di questi ultimi sei mesi, fatto di stimoli monetari e fiscali, di vaccini in arrivo e di tecnologia da lavoro e di intrattenimento che fa salire le borse verso nuovi massimi.
“Già la settimana prossima potremo vedere un recupero delle borse quale che sia l’esito elettorale negli Stati Uniti“, afferma Fugnoli. E se le possibili contestazioni sull’esito del voto in alcuni stati o i lunghi ritardi negli scrutini creeranno ansia sui mercati gli investitori potrebbero interpretarla come un’occasione di acquisto. “Comunque vadano le cose, il 20 gennaio a mezzogiorno l’America insedierà ufficialmente il suo presidente ed entro il mese successivo avrà varato il pacchetto fiscale straordinario da due trilioni. Per quell’epoca ci sarà sicuramente un vaccino in distribuzione iniziale in alcuni paesi e in alcune fasce della popolazione”.
Sulla base di questo scenario, Fugnoli afferma che “chi vorrà cavalcare la volatilità dei prossimi tre mesi da ribassista in nome di Covid non avrà molto tempo a disposizione. Il paradigma degli ultimi sei mesi funziona ancora e a partire dalle prossime settimane vedremo svilupparsi delle varianti, a seconda di chi vincerà le elezioni, ma non una rottura del modello”. Insomma, conclude, anche se dovessimo abituarci a vivere tra fasi intermittenti di pandemia per molti anni ancora, da una parte impareremmo ad adattarci (colpisce che le linee aeree americane, sia pure tra aumenti di capitale e licenziamenti, siano già oggi non tanto lontane dal pareggio di quanto si poteva immaginare) e dall’altra continueremmo a trarre vantaggio dal nuovo orientamento superespansivo fiscale e monetario, che rimarrà in essere anche se il virus si allontanerà dalle nostre vite o verrà sconfitto da farmaci e vaccini.