Notizie Notizie Italia Telefonica socio tlc esclusivo di Telco

Telefonica socio tlc esclusivo di Telco

8 Maggio 2007 06:38

Telco non avrà altro partner all’infuori di Telefonica. E’ questo uno dei punti principali contenuti negli accordi di coinvestimento della partnership tra Generali, Intesa Sanpaolo, Benetton, Mediobanca e la stessa Telefonica. Eventuali nuovi investitori non potranno quindi provenire dal settore telefonico e, come già noto, in caso di intese strategiche tra Telecom e un altro partner del comparto, Telefonica potrà uscire dall’accordo. Peraltro negli accordi si legge che “le parti considereranno in modo favorevole qualsiasi iniziativa strategica che il management di Telecom e Telefonica volessero congiuntamente portare avanti”.


 


Delle intese fa parte anche un divieto di Opa. I soci della newco non potranno infatti acquistare titoli che facciano superare a Telco la quota del 30%, quella a cui scatta l’obbligo di un’offerta pubblica di acquisto. Se invece a lanciare un’Opa fosse un operatore esterno all’accordo partirebbe invece il diritto di riscatto per gli azionisti dissenzienti. Nella pratica questi avrebbero il diritto di acquistare i titoli posti in vendita dagli altri soci a un prezzo determinato in base al patrimonio netto rettificato per tener conto del corrispettivo offerto e del prezzo delle azioni Telecom nell’ultimo mese.


 


Diverse le pattuizioni relative a nuovi soci che potrebbero entrare nel corso dell’aumento di capitale da 900 milioni di euro già programmato. Questi, proposti da Intesa Sanpaolo d’accordo con i soci italiani e con l’accettazione di Telefonica, non potranno detenere più del 5% del capitale. I soci chiamati a dare il loro assenso sui nuovi entranti non potranno tuttavia negarlo in assenza di motivazioni ragionevoli.


 


Gli azionisti italiani deterranno azioni di tipo A, con uguali diritti patrimoniali e amministrativi rispetto alle azioni B di Telefonica. Tuttavia i soci A avranno la facoltà di nominare sei dei dieci consiglieri, incluso il presidente, fino al mantenimento della maggioranza assoluta del capitale (attualmente la quota di pertinenza è pari al 57,7%). Telefonica esprimerà invece quattro consiglieri, fino al mantenimento di una quota superiore al 30%. Nel caso il gruppo spagnolo dovesse scendere tra il 20 e il 30% i consiglieri nominabili diminuirebbero a due.


 


Sono previste maggioranze qualificate sia in cda che in assemblea. In particolare in assemblea occorrerà una maggioranza del 75% per aumenti di capitale con esclusione del diritto d’opzione e fusioni e scissioni che diluiscano gli azionisti. Al board servirà invece il voto favorevole di almeno 7 amministratori per dare il via libera alla compravendita di azioni Telecom, a investimenti diversi da Telecom e a decisioni da prendere nelle assemblee straordinarie di Telecom. Il patto sarà in vita fino al 28 aprile 2010 e sarà rinnovabile per un altro triennio. In caso di disdetta anticipata occorrerà che questa venga comunicata con un anticipo di almeno sei mesi.