Italia, Ue alza stime di crescita Pil e taglia stime di inflazione per il 2007
Il Prodotto interno lordo (Pil) italiano nel 2007 crescerà oltre le attese. Tanto che la Commissione europea, nelle proprie previsioni di primavera pubblicate proprio quest’oggi, ha ritoccato al rialzo la stima di crescita del Pil del Belpaese rispetto a quella formulata lo scorso autunno, portandola all’1,9% dall’1,4% precedentemente ipotizzato. Tutto merito, come si apprende da quanto pubblicato dalla stessa Commissione Ue, del fatto che l’accelerazione vista nell’ultimo trimestre del 2006 stia avendo un impatto favorevole sulla crescita reale del Pil per l’anno in corso. Per il 2008 invece la previsione si attesta all’1,7%, anche in questo caso contro l’1,4% precedentemente ipotizzato. Secondo la Commissione Ue, “grazie all’atteso incremento nel reddito disponibile, i consumi privati contrinueranno a essere il principale fattore trainante della crescita del Pil in entrambi gli anni”. Tagliata anche la previsione di inflazione italiana, scesa all’1,9% nel 2007 mentre per il 2008 il dato è visto al 2%, “sulla scia di maggiori costi di produzione ed energetici”.
Nel mese di dicembre del 2006 per l’Italia il Governo aveva stimato un deficit al 2,8% del Pil per l’anno in corso, ma, alla luce degli sviluppi positivi a livello sia economico sia di budget, nel marzo scorso le previsioni ufficiali erano state riviste al ribasso, al 2,3%. Ebbene, ora anche la Commissione Ue ha deciso di ritoccare verso il basso le proprie stime di rapporto defitic/Pil per lo Stivale riferite al 2007, portandole dal 2,9% al 2,1%. Migliorano anche le stime della Commissione Ue di rapporto debito/Pil e scendono al 105%, rispetto al 105,7% ipotizzato in autunno e rispetto al 105,4% delle stime del Governo. Non solo ma il debito è previsto che continui a diminuire nel corso del 2008.
Stime corrette al rialzo anche per l’Europa: le previsioni economiche della Commissione prospettano una crescita significativamente superiore al suo potenziale, nonostante una modesta flessione dal 3% nel 2006 al 2,9% nel 2007 nell’Unione Europea e dal 2,7% al 2,6% nell’Eurozona. Per entrambe le aree considerate, le cifre indicate per il 2007 risultano superiori di mezzo punto percentuale rispetto alle previsioni di sei mesi fa. “L’Unione europea e la zona euro – commenta il commissario Joaquín Almunia, responsabile per gli affari economici e monetari -mantengono un ritmo di crescita spedito che dovrebbe ridurre il tasso di disoccupazione e il disavanzo pubblico medio a livelli che non si registravano da molto tempo. Dobbiamo aiutare la ripresa economica dotando le finanze pubbliche di una base più solida e continuando il processo di riforma. Ciò, a sua volta, ridurrà il debito pubblico e contribuirà a incrementare il potenziale di crescita prima che il fenomeno dell’invecchiamento demografico cominci a farsi sentire”.