Notizie Notizie Italia Telecom sui minimi annui, per Pistorio non è da risanare

Telecom sui minimi annui, per Pistorio non è da risanare

9 Maggio 2007 15:47

Dopo la chiusura praticamente invariata di ieri (-0,05%), su Telecom Italia si accendono le vendite nel giorno dopo l’uscita dei conti trimestrali, tanto che il titolo scivola sempre più vicino a quota 2 euro. In particolare, l’azione ha chiuso la seduta del 9 maggio in calo dell’1,25% a 2,0875 euro, nei pressi dei minimi annui, rispetto al record massimo annuale che risale al 19 febbraio ed è pari a 2,42 euro. Telecom Italia, nel pomeriggio di ieri, ha fatto sapere di avere archiviato i primi tre mesi del 2007 con ricavi a 7.540 milioni di euro, in crescita dello 0,8% rispetto ai 7.482 milioni di euro riportati nello stesso periodo del 2006 e con un utile netto pari a 775 milioni di euro, in progresso del 4,2% sui primi tre mesi del 2006 (744 milioni di euro). Il risultato operativo è stato pari a 1.763 milioni di euro, con una riduzione di 221 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2006 (-11,1%) e il margine operativo lordo (Ebitda) è sceso del 4,3% a 3.154 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2007 si è attestato a 37.182 milioni di euro (37.301 milioni di euro a fine 2006), con una diminuzione di 119 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006.


Nel giorno dopo la trimestrale, puntualmente sono giunti i report delle case di affari. Ad esempio, i conti di Telecom Italia non hanno riservato alcuna sorpresa per gli analisti di Ubs, che pertanto hanno confermato sul gruppo della telefonia italiana il rating “neutral”, con un target price a 2,25 euro. Nulla di variato anche per gli analisti di Lehman Brothers, che hanno confermato sull’azione Telecom sia il rating “equal-weight”, sia il target di 2,25 euro, e hanno dunque una posizione molto simile a quella degli esperti dell’istituto svizzero. “Nonostante una valutazione non attraente – dicono da Lehman Brothers – reiteriamo il nostro giudizio mettendo in evidenza che un buon accordo per la separazione della rete e il consolidamento della telefonia mobile potrebbero fungere da fattori positivi per l’andamento del titolo in borsa nei mesi a venire”. Reiterano “hold” ma con un prezzo obiettivo più incoraggiante e pari a 2,50 euro gli analisti di Dresdner Kleinwort, mentre da Euromobiliare tagliano il target sulle ordinarie a 2,17 euro, confermando sempre la raccomandazione di “mantenere in portafoglio”. Goldman Sachs, pur conservando Telecom Italia all’interno della prorpia “sell list”, con una coverage view “neutral”, riconosce che il gruppo italiano della telefonia nel primo trimestre “ha dimostrato di essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi previsti dalla guidance per l’anno in corso”.


Intanto, nel pomeriggio, a margine di un convegno tenutosi a Venezia, il neopresidente di Telecom, Pasquale Pistorio ha fatto sapere che il gruppo gode di buona salute e pertanto non necessita di essere risanato: “Telecom Italia è una società sana, per la quale non c’è nulla da risanare”, anzi bisogna fare in modo di farla proseguire lungo “un cammino sano verso lo sviluppo continuo nell’interesse del Paese e degli azionisti”.