Telecom sorprende il mercato con jolly Vodafone, ora la vera sfida sarà la rete unica con Open Fiber
Tutti si aspettavano indicazioni sulla separazione della rete e Telecom Italia è riuscita a sorprendere tutti annunciando in corrispondenza con il nuovo piano un’alleanza strategica con Vodafone in grado di creare importanti sinergie sul 5G oltre alla prospettiva del maxi polo delle torri in grado di creare valore su Inwit (controllata al 60% da Telecom).
Il mercato, dopo una prima reazione titubante, complice anche l’annuncio di nuove svalutazioni per 590 milioni di euro, ha accolto con calore gli annunci arrivati ieri sera e il titolo Tim è arrivato a guadagnare oltre il 3%. Il titolo Tim è reduce da una settimana in costante ascesa sulla scia dell’annuncio di CDP dell’intenzione di salire nel capitale della maggiore tlc italiana con l’obiettivo probabilmente di raddoppiare la propria quota fino al 10%.
Al lavoro con Open Fiber per rete unica
Sul fronte separazione della rete il ceo Gubitosi ha fatto intendere che il gruppo sta lavorando a ritmo serrato per trovare una soluzione. Le trattative con Open Fiber sono iniziate e si valutano tutte le opzioni possibili inclusa una completa combinazione delle Reti fisse. E’ stato firmato un accordo di riservatezza e nominati gli advisor finanziari. “La convergenza delle due reti porterebbe vantaggi a tutti gli stakeholders: le aziende coinvolte, il mercato, gli azionisti e il paese intero, che beneficerebbe di un’infrastruttura veloce e all’avanguardia”, recita la nota di Telecom.
L’intesa con Vodafone
TIM e Vodafone Italia hanno firmato un Memorandum d’Intesa e hanno concordato di avviare una trattativa in esclusiva su un progetto di partnership per la condivisione della rete mobile. Nello specifico, le due società intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e ampliare l’attuale accordo di condivisione passiva.
L’accordo tra le “rivali” Tim e Vodafone sulla rete dovrebbe accelerare il lancio dei servizi mobili 5G e sarà probabilmente accolto con favore dal governo che sta spingendo per una maggiore velocità di Internet e scoraggiando gli sforzi per costruire reti duplicate.
Inoltre, i due gruppi valuteranno anche una possibile transazione per consolidare le loro 22 mila torri.
Perdita monstre da 1,4 miliardi nel 2018
Il 2018, oltre alla maxi-perdita da 1,4 mld miliardi dovuta alle cospicue svalutazioni per 2,6 mld, si è chiuso con ricavi per 18,94 miliardi di euro. Indicazioni inferiori a quelle del consensus (19,,2 mld). I ricavi confrontabili dell’esercizio 2018, a parità di principi contabili, ammontano a 19,109 miliardi, in calo del 3,6% (-719 milioni di euro) rispetto all’esercizio 2017. La riduzione, rimarca la tlc, è principalmente attribuibile alla Business Unit Brasile (-543 milioni di euro), per effetto della svalutazione del real brasiliano di circa il 20% rispetto all’esercizio 2017, e alla business unit domestic (-169 milioni di euro). In assenza dell’effetto cambio negativo, l’andamento dei ricavi della business unit Brasile è positivo e pari a +189 milioni di euro (+5%) e la variazione organica dei ricavi consolidati di gruppo registra un incremento dello 0,1% (+27 milioni di euro).
L’Ebitda organico di gruppo è pari a 8,1 miliardi di euro (-3,4%). L’Ebitda organico domestico è pari a 6,6 miliardi di euro (-6%), complice l’impatto negativo di dinamiche di mercato e voci non lineari (-3,3% al netto delle voci non lineari). Lo scorso 17 gennaio Telecom Italia aveva lanciato un pesante warning sui conti 2018 avvisando che il 2019, soprattutto la prima parte, si confermerà difficile.
L’indebitamento finanziario netto rettificato di gruppo ammonta a 25,270 miliardi di euro.
Business plan cauto
Il nuovo piano strategico 2019/2021 di Telecom Italia prevede ricavi di gruppo organici da servizi in leggera riduzione (low single-digit) nel 2019, mentre una crescita (low single-digit) è attesa nel 2020 e nel 2021. Quanto all’Ebitda organico di gruppo Telecom Italia si attende una leggera riduzione (low single-digit) nel 2019, con una crescita (low single-digit) nel 2020 e nel 2021. Tra i target finanziari del piano 2019/2021 il gruppo guidato da Gubitosi indica una riduzione dell’indebitamento di gruppo con target attorno a 22 miliardi di euro nel 2021 prima delle operazioni non organiche. L’equity free cash flow cumulato è infine previsto attorno a 3,5 miliardi di euro nel periodo, “da incrementare ulteriormente attraverso azioni non organiche attualmente non incluse”, precisa la società in una nota stampa.
Le iniziative di taglio dei costi già identificate dovrebbero portare a un decremento dell’8% sulla base costi aggredibile.
Numeri che non si discostano di molto dalle attese del mercato. “Le proiezioni per il 2019 non sono brillanti, ma coerenti con le attese”, asseriscono gli analisti di Equita.
Nuova trattativa esclusiva per cessione Persidera
Il business plan punta al rilancio di Sparkle “sotto una nuova guida, aumentando la presenza di infrastrutture crescendo nell’enterprise networking e nel cloud”. Su questo fronte la società precisa inoltre che verranno valutate partnership per accelerare la crescita e avere più opzioni strategiche. Per Persidera la tlc guidata da Luigi Gubitosi ha fatto sapere di avere ricevuto un’ulteriore offerta non vincolante e di avere avviato una trattativa esclusiva.