Telecom Italia tenta il riscatto in Borsa, sirene di M&A dal Brasile. Tra analisti prevalgono i Buy
Rally del titolo Telecom Italia che oggi fa meglio del mercato con un balzo del 3,19% a quota 0,876 euro, dopo aver toccato un picco a 0,4916. A sospingere il titolo, oltre all’euforia che contagia tutta Piazza Affari a seguito dell’incarico a Giuseppe Conte per formare un governo appoggiato da M5S e Pd, sono le notizie in arrivo dal Brasile. Il quotidiano brasiliano O Globo sostiene che la società carioca Oi Brasil starebbe valutando due opzioni: la messa in vendita della tlc ad un investitore esterno o tagliare le operazioni a livello regionale. Tra i potenziali interessati ci sarebbero Vivo, Claro, Tim e AT&T e le società cinesi.
La view di Mediobanca Securities
Rumor dal Brasile che sono accolti con favore dagli analisti. “Il processo di consolidamento in Brasile sta diventando un argomento caldo – rimarca Mediobanca Securities – con Oi che ha confermato durante l’ultimo aggiornamento strategico che nul segmento mobile la società esplorerà tutte le opzioni per massimizzare il valore degli azionisti”. “Questa è anche una buona notizia per TIM”, proseguono gli analisti di piazzetta Cuccia che ribadiscono il rating di Outperform su Telecom Italia con target price a 0,76 euro. “Ai prezzi di mercato attuali, il contributo combinato delle partecipazioni in Brasile e torri si avvicina a 7,5 miliardi, circa il 75% della capitalizzazione del mercato interno, con un rapporto vicino ai massimi storici”, conclude Mediobanca rimarcando come il titolo tratti con uno sconto superiore al 20% a livello di EV/EBITDA.
Analisti dicono buy, potenziale upside del 24,5%
I consensus degli analisti raccolto da Bloomberg sul titolo Telecom Italia vede il 57,7% degli analisti dire Buy, mentre il 23,1% consiglia Hold e il 19,2% dice Sell.
Il prezzo obiettivo medio indicato dagli analisti è 0,61 euro, con un potenziale upside del 24,5% rispetto ai livelli attuali. Gli analisti vedono quindi ancora ampio spazio di ripresa dei corsi azionari di Tim che su un orizzonte a 12 mesi presenta un saldo negativo del 17%.
