Notizie Notizie Italia Telecom Italia sotto la lente i conti. Intesa con Sky e conferma mandato a Gubitosi per trattative con Open Fiber

Telecom Italia sotto la lente i conti. Intesa con Sky e conferma mandato a Gubitosi per trattative con Open Fiber

2 Agosto 2019 10:07

Dall’approvazione dei risultati semestrali all’intesa con Sky che mette la parole fine a una disputa che andava avanti da tempo, passando per la conferma che si va avanti con le trattative con Open Fiber. Sono queste le tre questioni principali al centro del consiglio di amministrazione di ieri di Telecom Italia.

 

I numeri del semestre in sintesi

Telecom Italia ha mandato in archivio i primi sei mesi dell’anno con i ricavi che si sono attestati a 9 miliardi di euro, con una riduzione del 3,4% su base annua, “quasi interamente imputabile – spiega una nota – al traffico voce internazionale di Sparkle. Se si esclude questa componente e i ricavi da prodotto, la variazione dei ricavi da servizi si riduce a -1,2%”. L’Ebitda reported di Gruppo è stato di 4,1 miliardi, con un incremento di 8,9% rispetto all’analogo periodo 2018 grazie alla prosecuzione, spiega la società, delle azioni di ottimizzazione dei costi e a un saldo positivo delle partite non ricorrenti, che beneficiano per 662 milioni dell’esito favorevole per Tim Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale in parte controbilanciati da 296 milioni di accantonamenti. In rialzo l’utile netto che ha raggiunto quota 551 milioni rispetto ai 532 milioni di euro nel primo semestre 2018, beneficiando di proventi netti non ricorrenti per 53 milioni di euro.

 

La società guidata da Luigi Gubitosi ha visto l’operating free cash flow raggiungere nel semestre 1,5 miliardi, con un miglioramento di 604 milioni rispetto al primo semestre 2018, e l’equity free cash flow si è attestato a 786 milioni, +526 milioni su base annua. Conseguentemente l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno si è ridotto di 539 milioni da fine 2018 (e di 349 milioni rispetto al 31 marzo 2019), raggiungendo 24,7 miliardi.

Telecom Italia ha poi ricordato che nel corso del trimestre è stato raggiunto un accordo vincolante per la cessione di Persidera la cui finalizzazione, prevista entro l’anno in corso, porterà a una ulteriore riduzione dell’indebitamento finanziario netto per un importo pari a 160 milioni di euro.

Per quanto riguarda il secondo trimestre 2019 il fatturato ha mostrato una lieve flessione dello 0,4% a 4,5 miliardi, mentre l’Ebitda reported è salito del 17,2% a 2,3 miliardi.

 

L’intesa con Sky

C’è poi l’annuncio della firma di un accordo con Sky che pone fine a una disputa contrattuale nata alcuni anni fa e dà a Tim la possibilità di commercializzare l’offerta NowTV-Ticket Sport che contiene eventi sportivi di grande rilevanza quali le 7 partite su 10 della serie A Tim. Questo tassello importante, si legge in una nota del gruppo, consentirà la realizzazione di un pacchetto di offerta TimVision che aggregherà e distribuirà anche i contenuti degli altri partner di Tim: Discovery, Mediaset, Netflix, Amazon Prime ed Eurosport”.

“Risultati sostanzialmente in linea con le aspettative”, commentano gli analisti di Banca Akros che confermano il rating buy su Tim e affermano di “apprezzare anche la riduzione della leva finanziaria nel trimestre”. “Considerando anche l’accordo sulla torre annunciato e il processo in corso discussione con Open Fiber  – sottolineano gli esperti -. riteniamo che l’equity story diventa più attraente”. Intanto la seduta odierna è dominata dalle vendite in tutta Europa (Piazza Affari compresa) dopo il tweet del presidente Donald Trump, che intende imporre nuovi dazi alla Cina, e in questo contesto di debolezza il titolo Telecom Italia cede oltre l’1%.

 

L’accordo con Vodafone

La scorsa settimana Telecom Italia era finita sotto i riflettori per l’accordo di integrazione tra Tim e Vodafone per le rispettive infrastrutture passive di rete in Inwit, la società delle torri del gruppo italiano, dando vita alla più grande TowerCo italiana e la seconda in Europa con oltre 22mila torri. A Telecom Italia e Vodafone spetterà il compito di controllare congiuntamente la nuova Inwit con una partecipazione paritetica nel suo capitale pari al 37,5% ciascuna, con la possibilità di ridurla nel tempo fino al 25%. Grazie a questa operazione il debito di Tim è atteso si riduca nel tempo di oltre 1,4 miliardi di euro. L’operazione sarà perfezionata una volta ottenute le autorizzazioni necessarie.