Notizie Notizie Italia Telecom Italia: si avvicina il d-day, conversione azioni risparmio e ritorno dividendo le possibili grandi sorprese

Telecom Italia: si avvicina il d-day, conversione azioni risparmio e ritorno dividendo le possibili grandi sorprese

2 Marzo 2018 15:05

Riflettori accesi su Telecom Italia in vista della presentazione del nuovo piano strategico 2018-2020 che farà luce sullo scorporo della rete, ma potrebbe riservare sorprese anche sul fronte ritorno del dividendo o la conversione delle azioni risparmio.

La presentazione dei conti 2017 e del nuovo piano industriale 2018-2020 è prevista il 7 marzo. Per quanto riguarda il nuovo piano industriale, gli analisti di Mediobanca Securities l’attenzione sarà chiaramente catturata dal progetto di separazione della rete. “Inoltre, ci attendiamo una forte attenzione alla digitalizzazione, alle efficienze e alla convergenza come previsto dal nuovo ceo Amos Genish e la riduzione della forza lavoro e del ricambio generazionale, tante volte segnalate dalla stampa”, sottolinea Mediobanca Securities che identifica il nuovo piano come driver per la storia azionaria con buone notizie attese sul fronte risparmi opex/capex “che insieme all’aggiornamento sulla rete fissa potrebbero tradursi in un rialzo visibile”. “Il ritorno di un piccolo dividendo sarebbe la ciliegina sulla torta”, aggiunge Mediobanca che si sofferma anche sulla possibile conversione delle azioni risparmio. Lo spread tra azioni Telecom ordinarie e quelle risparmio si è infatti ridotto al 14,6%, nei pressi dei minimi da tre anni, escludendo il tentativo di conversione fatto nel 2015, un valore che si confronta con una media del 19,5% degli ultimi 5 anni. “Apparentemente il mercato sta facendo una forte scommessa sulla conversione, una mossa che creerebbe valore e sarebbe percepita in modo favorevole”, concludono gli esperti di piazzetta Cuccia.

 

Oggi intanto Bernstein ha alzato il rating su Telecom a outperform dal precedente market-perform, confermando il prezzo obiettivo a 0,9 euro. Secondo Bernstein i rischi di governance e politici si stanno dissipando grazie al lavoro di Genish che ha presentato al governo un piano di separazione della rete che prevede comunque il controllo completo della stessa. Gli analisti poi ritengono che il rischio Iliad (che presto sbarcherà sul mercato mobile italiano) sia eccessivamente prezzato dal mercato, mentre la minaccia competitiva in arrivo da Open Fiber è visto come un elemento già scontato nei prezzi del titolo. Bernstein sottolinea come Telecom Italia scambi sotto lo sconto storico.

 

Il target price medio indicato dal consensus Bloomberg è di 1,04 euro, ossia il 42,5% sopra la valutazione attuale del titolo Telecom Italia. 

Ecco le stime di consensus su IV trimestre e intero 2017

Telecom Italia intanto ha pubblicato le stime di consensus relative al quarto trimestre, intero 2017 e gli anni dal 2018 al 2020, ossia l’orizzonte del prossimo piano industriale. Il consensus degli analisti indica ricavi a 5,096 miliardi di euro nel quarto trimestre 2017 (+0,2%), ebitda reported a 2,149 miliardi (+1,2%) con un margine del 42,2%, investimenti (Capex) a 1,785 miliardi. A livello domestico il consensus vede 3,98 mld di ricavi nel quarto trimestre con ebitda a 1,77 mld, sull’intero anno i ricavi sono visti a 15,29 mld con ebitda a 7,05 mld. Numeri sostanzialmente in linea con quelli indicati dagli analisti di Mediobanca Securities che ha rating outperform e target price a 1,30 euro.

Salta la cessione di Persidera a F2i e Rai Way

Vivendi si mette di traverso sulla vendita di Persidera a F2i e Rai way. I francesi avrebbero notificato alla Commissione UE il trasferimento del 70% della società dei multiplex a un trust che a sua volta procederà poi alla vendita al meglio dell’asset. Decisione arrivata quando ormai sembrava tutto concluso con il cda di Telecom Italia che aveva dato mandato all’ad Genish a finalizzare la cessione a F2i e Rai way (la cui proposta congiunta è in scadenza oggi) che avevano offerto poco più di 250 milioni di euro per la quota di controllo.