Notizie Notizie Italia Fca sotto le vendite in Borsa, titolo giù del 5%: focus su immatricolazioni auto, dazi Trump e nuovi rumors su Marelli

Fca sotto le vendite in Borsa, titolo giù del 5%: focus su immatricolazioni auto, dazi Trump e nuovi rumors su Marelli

2 Marzo 2018 10:35

Pioggia di vendite su Fiat Chrysler Automobiles (Fca) all’indomani della flessione dei dati sulle immatricolazioni auto in Italia di febbraio e delle ultime dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump, che ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. A completare il quadro, spuntano questa mattina le nuove indiscrezioni stampa sul futuro della controllata Magneti Marelli, con la quotazione che non sembra essere più l’unica opzione sul piatto. E così quando è trascorsa circa un’ora dall’avvio degli scambi Fca indossa la maglia di peggiore del Ftse Mib, registrando un ribasso di oltre il 5% a quota 16,20 euro.

 

Come detto, a pesare sull’andamento del titolo i dati sulle immatricolazioni di auto nuove in Italia: a febbraio il gruppo guidato da Marchionne ha immatricolato poco meno di 48 mila vetture (in flessione di circa il 10,8%), facendo peggio del mercato che ha mostrato una leggera frenata dell’1,4%. Una frenata quella del mercato dell’auto a febbraio che, secondo alcuni esperti, è imputabile all’incertezza dello scenario politico in vista dell’appuntamento elettorale di domenica 4 marzo. In uno scenario di rallentamento non si fermano i brand Alfa Romeo (in crescita del 18,6 per cento) e il marchio Jeep, che rispetto a un anno fa aumenta le immatricolazioni del 79,8 per cento.

 

Tornano a tenere banco oggi le nuove indiscrezioni stampa sul futuro della controllata Magneti Marelli che non appare ancora delineato. Infatti, tra le opzioni non figurerebbe più solo la quotazione, ma sarebbe tornata a farsi largo anche l’ipotesi di vendita.

La questione si riaccende a qualche giorno di distanza dalla nota ufficiale di Fca che ha fatto sapere che “prosegue nell’esame della potenziale separazione della controllata Magneti Marelli“. Ma la decisione è stata posticipata, con il cda che esaminerà nel dettaglio le opzioni nel secondo trimestre del 2018. Forse il punto chiave del comunicato è questo “nel frattempo il management proseguirà le proprie valutazioni sulle possibili strutture dell’operazione al fine di massimizzare il valore per gli azionisti”.

Stando a quanto riferisce “Il Sole 24 Ore” in edicola oggi, dietro il recente annuncio della società di posticipare le decisioni sul dossier Marelli ci sarebbe un piano alternativo alla quotazione. Fca avrebbe infatti inserito nuovamente la vendita tra le opzioni di valorizzazione della controllata attiva nel settore della componentistica. “Sarebbe tornato in auge il dual track, il doppio binario che era stato considerato oltre un anno e mezzo fa“, scrive il quotidiano finanziario. E questo scenario potrebbe tornare in campo, qualora ci saranno le condizioni, vedendo schierata una cordata con Cdp, che aveva già mostrato intessere per il dossier, magari con un partner industriale Brembo. Ma potrebbero essere interessati anche il fondo Usa Bain Capital e un gruppo cinese.

 

Le novità di Trump sul fronte dazi rappresentano “una notizia negativa” per Fca, secondo gli analisti di Mediobanca Securities che confermano la raccomandazione “outperform” sul titolo, con un target di 22 euro. “Le notizie sull’aumento dei costi per acciaio e alluminio sono negative”, affermano gli esperti che spiegano: “Non ipotizzando un aumento del prezzo delle auto da parte di Fca, il costo più elevato di acciaio e alluminio potrebbe tradursi in un impatto dell’8-9% sull’utile netto, secondo la nostra previsione. Di contro, ipotizzando un aumento del costo, Fca potrebbe perdere delle quote di mercato per i veicoli prodotti nell’area Nafta e venduti nell’Emea”.