Notizie Notizie Italia Telecom Italia: scontro totale prima dell’assemblea, azioni risparmio in picchiata

Telecom Italia: scontro totale prima dell’assemblea, azioni risparmio in picchiata

14 Dicembre 2015 09:14
Vigilia tesa in casa Telecom Italia prima dell’assemblea straordinaria che domani dovrebbe decidere su due punti chiave che al momento sono avvolti dall’incertezza più totale: la conversione delle azioni risparmio e la proposta di Vivendi di allargare il Cda a 17 per far spazio ai suoi quattro rappresentanti. Sul primo punto il colosso francese dei media, primo azionista di Telecom Italia con un quota pari a circa il 20%, ha fatto sapere venerdì sera che si asterrà. Una mossa che ha creato scompiglio a Piazza Affari dove oggi i titoli dell’ex monopolista viaggiano, come era prevedibile, a due velocità: le ordinarie segnano un rialzo dell’1,80% a 1,119 euro, mentre le risparmio mostrano un tonfo dell’8,50% a 0,90 euro.
 
“Abbiamo concluso che la conversione con 9,5 centesimi di conguaglio avviene a livelli di sconto dell’8%, quando storicamente lo sconto tra ordinarie e privilegiate è stato piuttosto nell’ordine del 20%”, spiega il Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, in un’intervista a Il Corriere della Sera aggiungendo che Vivendi è “favorevole alla manovra, ma non a queste condizioni”.
L’altro punto all’ordine del giorno, ovvero la proposta di Vivendi di fare spazio nel Cda a quattro suoi rappresentanti, aveva già trovato l’opposizione dei fondi di minoranza. In questa direzione si sono espressi nelle scorse settimane Iss, Frontis Governance, Asati e Glass Lewis. Bluebell Partners, società di consulenza che dà consigli di governance a molti investitori istituzionali, aveva invece indicato due soluzioni in vista dell’assemblea: la prima è la dimissione di tutto il Cda con un rinnovo che comprenderà i consiglieri di Vivendi, mentre la seconda sarebbero le dimissioni dei membri del board entrati senza il voto di fiducia dell’assemblea che verrebbero sostituiti dai consiglieri indicati dal gruppo francese. 
“Per un gruppo di qualità come Telecom Italia avere un board che non riflette il suo azionariato è come avere una nave senza guida. Sarebbe illegittimo che Vivendi, che ha investito 3 miliardi di euro, non fosse rappresentata”, dichiara il Ceo di Vivendi al Corriere.