Telecom Italia scivola in Borsa su voci di possibile taglio cedola e maxi bond Telco
Le voci su un possibile taglio della cedola e l’emissione di un maxi bond da parte di Telco mettono sotto pressione il titolo Telecom Italia, che a Piazza Affari mostra una flessione di oltre 3 punti percentuali a 0,79 euro. Il Messaggero scrive questa mattina che il monte dividendi del gruppo guidato da Franco Bernabè potrebbe scendere dagli 1,2 miliardi di euro del 2010 (5,8 centesimi per le ordinarie e 6,9 centesimi per le risparmio) a circa 900 milioni di euro (4,3 centesimi per le ordinarie e 5,4 centesimi per le risparmio). La riduzione avverrebbe soprattutto a causa degli investimenti anticipati per le frequenze in Italia e degli investimenti in Argentina.
“Si tratterebbe di un taglio del 20% mentre il management lo scorso febbraio aveva promesso un incremento medio annuo della cedola pari al 15%”, fanno notare gli analisti di Equita. La notizia, a detta di Intermonte, è negativa “ma in linea con quanto annunciato da altri competitor. Nelle nostre stime l’assunzione è per un dividendo in linea con il 2010”. Se le indiscrezioni di stampa venissero confermati il dividendo delle ordinarie, fa notare un analista, sarebbe sotto la media dei peers mentre le risparmio rimarrebbero più interessanti. La decisione ufficiale sulla cedola verrà presa a marzo, ma qualche indicazione potrebbe arrivare già il prossimo 23 febbraio quando la società diffonderà i risultati preliminari sull’esercizio 2011.
Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano della Capitale, Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom, starebbe pensando all’emissione di un maxi bond da 3,4 miliardi di euro. La scatola controllata da Telefonica (46%), Intesa SanPaolo (11,6%), Mediobanca (11,6%) e Generali (30,6%) ha 3,4 miliardi di debiti tutti in scadenza nel primo semestre 2012. Il Messaggero scrive che anziché rifinanziare il debito presso le banche, i soci di Telco avrebbero appunto deciso l’emissione di un bond: 1,57 miliardi di euro per Telefonica, 1,04 miliardi per Generali, 395 milioni sia per Intesa che per Mediobanca. “La notizia potrebbe giustificarsi con l’eccessiva onerosità di un rifinanziamento alle attuali condizioni di mercato in relazione alla capacità di dividendi di Telecom”, scrive Equita nella nota odierna.