Telecom Italia: per DB è tempo di agire, M&A elimina rischi di un altro downgrade
Telecom Italia ha vissuto giorni tribolati: prima i rumors di un aumento di capitale, poi la maxi perdita semestrale da 1,4 miliardi di euro, infine la scure di Fitch sul rating arrivato ad un solo gradino dal livello junk (spazzatura). “Il mercato ha paura di un declassamento del rating di Telecom a junk o di un significativo aumento di capitale”, spiegano gli analisti di Deutsche Bank che consigliano ancora di acquistare il titolo del gruppo tlc perché “un deal eliminerebbe questi rischi e l’azione potrebbe raddoppiare il suo valore”. Secondo il broker tedesco, che fissa un target price sul titolo a 0,90 euro, una fusione con 3Italia sarebbe la soluzione migliore. Senza tralasciare un buon accordo sulle attività brasiliane oppure un intervento della Cassa Depositi e Prestiti.
“Il tempo di agire è ora”, dichiarano senza troppi giri di parole gli esperti della banca tedesca considerando anche che a settembre scadrà il patto che unisce i soci forti nella holding Telco. Durante la conference call dopo la presentazione dei risultati semestrali, il presidente Franco Bernabè ha ribadito che per centrare l’obiettivo di riduzione del debito Telecom non ha bisogno né di un aumento di capitale né di vendere le attività brasiliane. Un’altra bocciatura da parte delle agenzie di rating sarebbe un colpo difficile da digerire per un gruppo con un debito netto pari a 28,8 miliardi di euro.
Ieri Fitch ha declassato il rating dell’ex monopolista delle telecomunicazioni a BBB- dal precedente BBB, confermando l´outlook negativo. Il downgrade, ha spiegato Fitch, riflette “il peggioramento delle condizioni nel business domestico di Telecom Italia a causa della pressione normativa, una continua guerra dei prezzi sul mobile e un contesto economico debole”.