Notizie Notizie Italia Telecom: Berlusconi disposto a scendere in campo

Telecom: Berlusconi disposto a scendere in campo

20 Aprile 2007 06:47

L’apertura del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, il quale ha dichiarato che non vi sarebbero ostacoli normativi a ingressi di Mediaset in Telecom Italia purchè con quote inferiori al 10%, ha convinto Silvio Berlusconi a fare un passo in avanti. L’ex presidente del Consiglio e fondatore dell’impero mediatico del Biscione si è infatti detto disposto a intervenire in caso di una cordata italiana e “ove richiesti, per mantenere l’italianità di un’azienda così importante”. “Non c’è assolutamente voglia di comandare” ha poi chiarito Berlusconi. Non tutti però sono convinti, a livello politico, dell’opportunità di un coinvolgimento di Mediaset nella questione. In particolare il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro si è detto preoccupato che Berlusconi “si preoccupi per il Paese. Ogni volta che l’ha fatto non ha fatto altro che i propri interessi” ha dichiarato in una nota rispolverando la diatriba sul conflitto di interesse: “E’ più che mai urgente che governo e Parlamento decidano di porre all’ordine del giorno la legge sul conflitto di interessi e quella sullo scorporo della rete di telecomunicazioni” e consigliando all’Authority per le telecomunicazioni di valutare con attenzione chi si propone quale acquirente della società telefonica.


 


Parole non certo gradite a Silvio Berlusconi che ha legato la sua disponibilità alla creazione di un clima politico favorevole o perlomeno non ostile. Nel frattempo il mondo bancario sembra tornare a seguire strade diverse. La scissione di Pirelli, l’idea portata avanti da Mediobanca, non rientra più tra quelle preferite dal presidente di Capitalia nonché vicepresidente della stessa banca di Piazzetta Cuccia, Cesare Geronzi. La frenata di Mediobanca riporta in primo piano Intesa Sanpaolo e il progetto di acquisto dell’intera quota di Olimpia (l’80%) controllata da Pirelli per poi distribuirla a una cordata di imprenditori e istituti bancari, tra i quali potrebbe rientrare naturalmente la stessa banca d’affari milanese. Il cammino che potrebbe portare a questa soluzione non è stato però ancora tracciato e rimane sul tavolo il nodo del prezzo. La prima offerta vanzata dalla banca capitanata da Corrado Passera, a 2,56 euro per azione, non appare più riproponibile dopo il fallito blitz di At&T e di America Movil (ancora in campo) a 2,82 euro. Dell’eventuale cordata farebbero invece parte i nomi circolati nelle passate settimane, dalla stessa Mediaset a Roberto Colaninno, ai Benetton, a Leonardo Del Vecchio.


 


Non esclusa, anzi vista con favore, la partecipazione di un socio industriale estero. Gli spagnoli di Telefonica appaiono ora in pole position sebbene ufficialmente non siano ancora ripresi i contratti con il gruppo telefonico italiano. Il gruppo spagnolo non è però fermo ma raccoglie forze e capitali per poter giocare al meglio le sue carte nel risiko telefonico italiano. E’ stato infatti raggiunto un accordo per la cessione, per 2,98 miliardi di euro, di AirwaveO2, divisione della britannica O2 che si occupa dei servizi radio e di emergenza per la polizia inglese. L’operazione fa seguito alla concessione di deleghe per l’ottenimento di 25 miliardi di euro parte in capitale e parte sotto forma di finanziamento da effettuarsi nel corso del prossimo quinquennio.