Technogym mostra i muscoli a Piazza Affari, con Myrun inizia assalto a segmento home fitness. Per analisti il titolo offre esposizione a ripresa post-covid
Technogym punta forte su myrun, nuovo tapis roulant per la casa, chiamato a dare impulso ai ricavi del gruppo che nel 2020 ha pagato non poco l’emergenza pandemica. Ieri all’annuncio del nuovo prodotto il titolo si è letteralmente impennato arrivando a oltre +7% sopra quota 9 euro. Il saldo dai inizio 2021 è ancora in rosso e sono lontani i top storici toccati a inizio 2020 sopra i 12 euro, prima che la pandemia scuotesse il titolo complice il forte impatto sul business della società (con palestre rimaste chiuse per mesi e mesi).
Myrun presenta qualche miglioramento estetico e una nuova app che permette di vivere i contenuti della piattaforma Technogym live ora anche sul myrun. Il prezzo è rimasto invariato (3.250 euro in Europa). “Dopo un 2020 caratterizzato da un boom dell’home fitness, anche nel 2021 continua l’accelerazione della crescita. In uno scenario post-covid, in cui la consapevolezza delle persone sull’importanza della salute e della prevenzione è in costante aumento, il lancio del nuovo MyRun e dei prossimi prodotti home fitness ci consentirà di entrare in decine di migliaia di nuove case” ha affermato Nerio Alessandri, Presidente ed Amministrato delegato.
Alessandri ha indicato l’obiettivo di anticipare il raggiungimento di 300 milioni di Euro di fatturato Home Fitness (originariamente previsto al 2023) e pervenire così al traguardo di 1 miliardo di euro complessivi nel medio termine.
Gli analisti di Equita, che hanno rating buy su Technogym con target price a 10,5 euro, ritengono che tali indicazioni vanno implicitamente a confermare l’obiettivo iniziale di 150 mln di vendite B2C nel 2020 (crescita implicita del 4Q20 di circa +60% a/a), ma anche una crescita robusta in questo segmento nelle ultime settimane, il che sarebbe di supporto per il CAGR 2021-23 di +28% implicito nell`obiettivo iniziale di 300 mln al 2023. “Le nostre stime nel segmento B2C sono pienamente coerenti con l’obiettivo della società di 150 mn nel 2020 e 300 mn nel 2023. L’obiettivo
di 1 mld € di fatturato a medio termine per tutto il gruppo (incluso B2B e B2C) era già noto ed è confermato, con una formulazione leggermente diversa (in realtà era a medio-lungo termine, ora a medio termine) che denota anche in questo caso crescente fiducia”, aggiunge la sim milanese che stima il traguardo di 1 mld di fatturato nel 2025-2026.
Equita sottolinea come a 22 volte il P/E 2022 il titolo offre un’esposizione alla ripresa post-covid con un profilo rischio/rendimento interessante considerando qualità del business che vede il gruppo leader in un mercato strutturalmente in crescita, track record di crescita, alti margini e FCF (FCF/EBITDA 40%), liquidità netta, ROCE storicamente >35%. Altri titoli italiani di qualità trattano a 26 volte il P/E 2022. “Un multiplo storico di 23.5x, che oggi però dovrebbe tenere conto del rerating del mercato e dell`ulteriore componente dell`equity story rappresentata dal maggior focus sul B2C”, conclude Equita.