Notizie Notizie Mondo Tassi Treasury al 4% e oltre, la previsione di Dimon (JPM) che inquieta Wall Street

Tassi Treasury al 4% e oltre, la previsione di Dimon (JPM) che inquieta Wall Street

8 Maggio 2018 11:55

Il rischio Treasury potrebbe presto tornare a minacciare i mercati. Il rendimento dei Treasury, arrivato lo scorso mese sopra la soglia del 3% (massimi a oltre 4 anni) potrebbe andare ben oltre e portarsi anche al 4% a detta del ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon, che vede crescita economica e inflazione indurre nel prossimo futuro la Federal Reserve a un atteggiamento più aggressivo sui tassi rispetto a quanto si aspetti al momento il mercato.

Dimon mette anche in guardia da uscita da QE a livello globale

In un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, il numero uno del colosso finanziario Usa avverte gli investitori: “Penso che ci si debba preparare per un rendimento al 4%”. Secondo Dimon la crescita e l’inflazione Usa sono sufficientemente forti da spingere la Federal Reserve a rialzare i tassi di interesse più di quanto atteso da molti. Per il mercato obbligazionario le tensioni aumenterebbero, anche a causa dell’aumento dell’indebitamento fiscale Usa e della riduzione degli acquisti di bond da parte delle banche centrali a livello globale. “Non abbiamo mai avuto un Quantitative easing, non abbiamo mai potuto fare una prova prima” ha detto Dimon.

Se le previsioni del blasonato numero uno di JP Morgan Chase si riveleranno corrette le ripercussioni sui mercati potrebbero essere molto forti considerando il violento sell-off andato in scena a inizio febbraio proprio in scia all’aumento della febbre sui Treasury.

 

Correlazioni pericolose tra Treasury e wall Street

Rendimenti del titoli di Stato in ulteriore ascesa contribuirebbero infatti a rendere le azioni meno attraenti. Gli analisti di Wall Street ritengono che bisognerà monitorare soprattutto la velocità con cui aumenteranno i rendimenti avvicinandosi a soglie più critiche identificate sopra area 3,5%.

Guardando al comportamento di Wall Street negli ultimi 38 anni emerge una forte correlazione tra sell-off sull’obbligazionario e correzioni della Borsa di New York. “Dal 1980, i tassi di interesse e le obbligazioni sono negativamente correlati. Tassi più alti implicano titoli azionari più bassi”, ha rimarcato nelle scorse settimane Tom Lee, il co-fondatore di Fundstrat Global Advisors LLC. Mentre quasi tutti i maggiori picchi dei rendimenti obbligazionari dal 1980 hanno coinciso con il calo delle azioni, una zona di pericolo si evidenzia tra il 3,25 pe il 3,75 per cento. Dall’analisi di Fundstrat emerge comunque che il problema per le azioni sarebbe soprattutto con un rendimento vicino al 4%.