Tassi Fed, JP Morgan: S&P 500 oltre +10% in una sessione se Powell & Co faranno questi annunci
Dal trading desk di JP Morgan, arriva una previsione mega bullish sullo S&P 500, a condizione che la Fed di Jerome Powell faccia tuttavia i seguenti annunci, nella giornata di oggi: un aumento dei tassi di 50 punti base, invece dei 75 punti base attesi dal consensus, e l’intenzione di iniziare a tollerare l’inflazione e le condizioni rigide del mercato del lavoro made in Usa.
Secondo gli esperti di JP Morgan, se queste condizioni dovessero avverarsi, lo S&P 500 potrebbe schizzare di oltre il 10% nell’arco di una sola sessione.
Il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, si è riunito ieri per decidere il da farsi sui tassi: l’annuncio è atteso per la giornata di oggi, mercoledì 2 novembre 2022.
Seguirà la conferenza stampa in cui prenderà la parola il timoniere Jerome Powell. E sarà principalmente ciò che Powell dirà a condizionare i mercati, azionari e obbligazionari, nelle prossime sessioni e settimane.
Un’anticipazione di ciò che potrebbe dire è in realtà già arrivata, in occasione dell’ultimo meeting del Fomc di settembre, quando Powell disse che “a un certo punto” sarebbe stato appropriato rallentare il ritmo delle strette monetarie.
Fed e il dilemma 75 pb: avanti così per molto tempo ancora?
Gli interrogativi che condizioneranno le scelte del timoniere della banca centrale Usa sono diversi: tra questi, come l’imminente recessione in Europa, il rallentamento dell’economia in Cina, e l’aumento dei prezzi globali delle commodities scatenato dalla guerra in Ucraina condizioneranno l’outlook sull’inflazione Usa. Ma anche in che modo le strette monetarie fino a oggi lanciate dalla Fed faranno sentire i loro effetti (che non sono mai immediati, manifestandosi solo mesi dopo i rialzi dei tassi) sui fondamentali dell’economia Usa, dunque sul trend del Pil e del tasso di disoccupazione, al momento inchiodato al 3,5%.
Per ora, il trading desk di JP Morgan mette le mani in avanti, scrivendo nella nota, riguardo alla possibilità che lo S&P voli addirittura del 10% in una sessione che “è difficile concepire uno scenario in cui questo outlook possa concretizzarsi, visti i livelli dell’inflazione e il mercato del lavoro rigido”.
Tuttavia, “se questo scenario dovesse concretizzarsi, la reazione immediata potrebbe essere quella di un guadagno a doppia cifra percentuale per l’azionario, in una singola sessione”.
Per ora gli economisti di JP Morgan prevedono, così come in generale il consensus, un ennesimo rialzo di 75 punti base da parte della Fed di Jerome Powell.
Il quarto rialzo consecutivo dei tassi di 75 punti base è, di fatto, ampiamente scontato. La stretta dovrebbe portare i tassi dall’attuale range compreso tra il 3% e il 3,25% al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%.
La domanda che assedia trader e investitori è un’altra: fino a che livello i tassi Usa saranno alzati?
JP Morgan: no assist Fed? No problem, puntate su queste azioni
Detto questo, anche con una stretta di 75 punti base, dunque in assenza della sorpresa di un rialzo di 50 punti base descritta nella nota, JP Morgan ritiene che ci siano tre azioni particolarmente appetibili, e anche alle attuali condizioni di mercato.
- Apple: il titolo beneficia della natura di status symbol degli iPhone che produce. Di conseguenza, anche a fronte di un iPhone 14 Pro-Max che costa 1.600 dollari, la Big Tech continuerà a beneficiare dell’assist di quei clienti che, a dispetto del boom dei prezzi, sono disposti ad acquistare i suoi smartphone, così come altri prodotti, solo per far parte dell’“ecosistema di Apple”. Questo significa che, anche a fronte di un balzo dell’inflazione, Apple può tranquillamente trasferire i costi più alti alla sua base clienti globale, senza dover preoccuparsi troppo del calo dei volumi di vendite come conseguenza. Non per niente, l’analista di JP Morgan Samik Chatterjee ha commentato i conti del terzo trimestre di Apple, facendo notare che “la resilienza verso uno scenario macro difficile, attraverso il mix di prodotti e servizi, si tradurrà probabilmente in un re-rating”. Gli analisti di JP Morgan hanno un rating “overweight” su Apple, con target price a 200 dollari, valore superiore del 32% circa rispetto ai livelli attuali.
- Altro titolo che secondo JP Morgan aiuta a fronteggiare una Fed hawkish è Nvidia. E’ vero che il rally del titolo si è decisamente sgonfiato, visto che le quotazioni del produttore leader nel mercato globale delle schede grafiche, dopo aver testato il picco nel novembre del 2021 a $346, sono crollate di ben il 60%, molto oltre le perdite sofferte da altre società attive nel comparto dei chip. Tuttavia, Nvidia viene considerata da JP Morgan alla stregua di una scommessa contrarian. L’analista del colosso bancario Usa Harlan Sur ha così emesso di recente un rating ‘overweight’ sul titolo, con un target price a 220 dollari, che implica un margine di rialzo, rispetto ai livelli attuali, del 61%.
- Infine, JP Morgan punta su Snowflake, società di data cloud, fondata nel 2012, che fornisce servizi a migliaia di clienti attivi in diversi settori, incluse 510 presenti nella classifica Forbes Global 2000 del 2021. Il momentum, per Snow flake, è positivo: basti pensare che, nei tre mesi terminati il 31 luglio scorso, il fatturato è balzato dell’83% su base annua, a $497,2 milioni. L’analista di JP Morgan Mark Murphy ha un rating “overweight” su Snowflake e un target price di $210, il 30% in più circa rispetto ai valori attuali dell’azione.
Insomma: no problem se la Fed non sfornerà le sorprese che, secondo JP Morgan, potrebbero far schizzare l’indice S&P 500 di oltre il 10% in una sola sessione. Sul mercato c’è la possibilità di puntare su tre assi nella manica per tutelarsi dai rischi di mercato, e guadagnare anche.