Notizie Notizie Mondo Tassi Fed: inflazione frena e consolida attese taglio. Lavoro o prezzi, in che direzione guarderà Powell?

Tassi Fed: inflazione frena e consolida attese taglio. Lavoro o prezzi, in che direzione guarderà Powell?

14 Agosto 2024 15:40

Sui mercati arrivano i tanto attesi dati sull’inflazione americana per il mese di luglio. Numeri che non deludono le attese, anzi segnalano un rallentamento sia nella versione core sia headline (questa attesa invariata al 3%). Un dato che, insieme a quello di ieri sui prezzi alla produzione, consolida ulteriormente le attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) nella riunione di metà settembre.

Come si è mossa l’inflazione a luglio, i dati

Ma come si è mossa l’inflazione a luglio negli Stati Uniti? Nel dettaglio, il Cpi ha frenato al 2,9% annuo rispetto al 3% della passata lettura e delle attese del mercato, mentre nella versione ‘core’ (dato al netto delle componenti più volatili come alimentari ed energia) ha rallentato, come da attese, al 3,2% su base annua dal precedente 3,3%. Su base mensile è cresciuto dello 0,2% sia nella versione headline che core, in linea con le aspettative degli analisti interpellati da Bloomberg.

Numeri che forniscono a Powell & Co ulteriori segnali di fiducia nel processo disinflazionistico, con i prezzi che continuano a calare verso il target del 2% della Fed.

“I dati di luglio sono stati in linea o leggermente inferiori alle aspettative degli economisti. Vista l’assenza di un’impennata inaspettata nel rapporto odierno sull’inflazione, la strada sembra essere quella di un taglio a settembre. Con risultati per lo più in linea, gli investitori dovrebbero sentirsi più fiduciosi in un taglio dei tassi a settembre. Tuttavia, non è più una questione di “se” o “quando” la Fed taglierà i tassi, ma piuttosto se taglierà di 25 o 50 punti base“, commenta Bret Kenwell, US investment analyst di eToro.

L’esperto entra più nel dettaglio e spiega che “il settore immobiliare e quello dei servizi di pubblica utilità sono stati i settori che hanno registrato le migliori performance questo mese, spinti dalle recenti speculazioni sulla riduzione dei tassi. Il rapporto di oggi aumenta la fiducia nella riduzione dei tassi e potrebbe fungere da catalizzatore rialzista per questi gruppi e per le azioni in generale”.

Questi dati arrivano all’indomani dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI), che ieri ha fornito un assist rialzista a Wall Street che ha terminato la seduta in deciso rialzo. “Negli USA i prezzi alla produzione sono risultati inferiori alle attese, registrando il primo calo mensile della componente servizi dal marzo 2023 a causa di minori margini per i grossisti auto e macchinari – sottolineano gli strategist di Mps Capital Services -. Non tutto punta però verso prezzi più bassi, infatti eliminando le componenti più volatili (alimentare, energia e commercio) il PPI è salito dello 0,3% m/m, ritmo maggiore da tre mesi”.

Prossime tappe, prima del meeting Fed

Ma ci sono altre tappe sul fronte dati. Il mercato e Powell attendono anche il Pce core in uscita a fine agosto e i nuovi dati mensili sul mercato del lavoro per il mese di agosto che verranno diffusi il primo venerdì del mese di settembre. Si tratta di un altro importante test, vista la sbandata dei listini dopo il debole employment report Usa diffuso lo scorso 2 agosto. Oltre alla stabilità dei prezzi, la Fed deve, infatti, mirare anche alla piena occupazione.

“Il Cpi Usa di luglio contribuisce ulteriormente a consolidare le attese di un taglio della Fed a settembre, anche se dopo i dati sull’occupazione di luglio più deboli del previsto, è probabile che sia il mercato del lavoro, non l’inflazione, a determinare sia l’entità della mossa, sia la portata e la velocità degli ulteriori passi verso la normalizzazione della politica“, sottolinea Michael Brown, Senior Research Strategist at Pepperstone, rimarcando come sul mercato ci sia un vero e proprio tira e molla se il taglio sarà di 25 o 50 punti base. Secondo l’esperto, in assenza di un’ulteriore e significativa ma anche inaspettata debolezza del mercato del lavoro, un totale di 50 punti base di tagli quest’anno, tra settembre e dicembre, sembra il risultato più probabile, anche se un ulteriore taglio di 25 punti base a novembre potrebbe essere sul tavolo qualora la disoccupazione dovesse aumentare ulteriormente”.

Un taglio dei tassi è in arrivo, ma serve qualche dato in più. A ribadirlo ieri il presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, Raphael Bostic, nel corso di un discorso alla Conference of African American Financial Professionals di Atlanta.”Vogliamo essere assolutamente sicuri”, ha sottolineato Bostic.