Tassi BTP a record in sette settimane in attesa verdetto S&P. Risultati contrastati da aste Ctz e BTP
Risultati contrastati per le aste dei bond italiani, in un contesto in cui le tensioni nel governo M5S-Lega, unite alla trepidazione per il verdetto sul rating dell’Italia di Standard & Poor’s (atteso per dopodomani venerdì 26 aprile), riaccendono i riflettori sul mercato dei BTP.
Oggi il Tesoro italiano ha indetto due aste, assegnando 3,5 miliardi di euro di CTZ a 24 mesi (scadenza al 29 giugno del 2021), a fronte di un rendimento in rialzo allo 0,697%. La crescita dei tassi è stata di +41 punti base rispetto all’emissione precedente, mentre il rapporto di copertura è stato pari a 1,53.
Collocati, per un importo pari a 909 milioni di euro, anche BTP indicizzati a 15 anni: in questo caso il rendimento è sceso di 31 punti base rispetto all’emissione precedente, all’1,93%.
Tornando al verdetto imminente di S&P, da segnalare che l’agenzia di rating ha una valutazione sul debito italiano pari a “BBB”, due gradini al di sopra del livello junk, ovvero spazzatura, a fronte di un outlook negativo.
Un downgrade è dunque piuttosto probabile, in un contesto tra l’altro in cui l’economia italiana rimane osservata speciale a causa della sua strutturale debolezza, e dei livelli di deficit e debito a livelli troppo alti rispetto ai desiderata di Bruxelles.
Ieri la tensione sul mercato dei titoli di stato italiani è stata evidente. Stando a quanto riporta Reuters, i tassi sui BTP decennali sono saliti infatti fino a +10 punti base al 2,70%, testando il record dall’inizio di marzo, ovvero in sette settimane circa. Il rialzo ha fatto salire lo spread BTP-Bund al record dalla fine di febbraio, a un livello di quasi 265 punti base, che oggi è stato, tra l’altro, superato. Il differenziale punta infatti verso l’alto, anche se non in modo allarmante.
Un downgrade da parte di S&P non viene dato però per scontato. Così a Reuters Pooja Kumra, strategist dei tassi europei presso TD Securities a Londra.
“Non prevedo nessun cambiamento nei rating, ma c’è un certo nervosismo sui mercati. Inoltre, le tensioni all’interno del governo (italiano) stanno aumentando, e la generale debolezza presente nel mercato dei bond sovrani europei non aiuta”.
Il fatto che i rapporti tra i due partiti di governo Lega e M5S siano al loro minimo storico pesa indubbiamente sui titoli di stato italiani, come sottolinea Richard McGuire, responsabile strategist dei tassi presso Rabobank, anche lui intervistato dalla Cnbc:
“L’incertezza pesa sui BTP, tanto che alcuni investitori ci hanno detto che, a questo punto, sarebbe meglio tornare al voto“.
Alta è stata di fatto la tensione nel CdM della vigilia che ha dato il via libera al decreto crescita.
Un altro segnale che conferma la tensione presente sul mercato dei titoli di stato italiani arriva dal mercato dei cds (credit default swap, contratti per assicurarsi contro il rischio di default dell’emittente), che sono saliti a 196 punti base, al record dallo scorso 11 aprile, secondo le rilevazioni di IHS Markit.
L’asta odierna ha aperto intanto il trittico delle aste di fine mese. Occhio agli altri appuntamenti previsti per la fine di aprile.