Notizie Notizie Mondo Tassi bond pronti a risalire nel mondo? Decennali Francia positivi per prima volta da luglio

Tassi bond pronti a risalire nel mondo? Decennali Francia positivi per prima volta da luglio

6 Novembre 2019 12:18

I tassi decennali dei bond francesi tornano positivi per la prima volta dallo scorso luglio, così come i tassi dei Bund tedeschi salgono fino al -0,30%; quelli austriaci avanzano al valore più alto in tre mesi, mentre perfino i decennali giapponesi, seppure sempre negativi, si attestano al record dalla fine di maggio, salendo fino a -0,075%. Forse è ancora troppo presto per parlare di segnali tangibili di inversione nel mercato globale dei bond ma qualcosa, nelle ultime ore, è davvero successo.

Attenzione anche ai tassi dei Bund a 20 anni che, nella sessione odierna, hanno riagguantato brevemente il territorio positivo, salendo fino al massimo intraday dello 0,005%, prima di tornare al di sotto dello zero.

Tra i market mover del mercato del reddito fisso made in Eurozona, segnala un articolo di Reuters, c’è il dato migliore delle stime relativo agli ordini industriali tedeschi. Sullo sfondo, nonostante permangano molte incertezze e dubbi sull’evolversi delle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, c’è poi anche la speranza che la cosiddetta Fase 1 di un accordo sarà finalmente firmata dalle controparti, nel breve.

Il risultato è che, in media, i tassi decennali dei titoli di stato europei viaggiano a valori massimi degli ultimi tre mesi e mezzo.

Intervistato dalla Reuters lo strategist sui tassi di Commerzbank Christoph Rieger ha spiegato che, oltre al dato tedesco positivo, che ha accelerato in particolare la pressione ribassista sui Bund, il trend dei bond si può spiegare anche con l’articolo pubblicato sul Financial Times e firmato dal ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz, in cui viene auspicata la creazione di una Unione bancaria in Eurozona, aprendo alla creazione di una garanzia comune sui depositi.

“Stiamo assistendo al miglioramento del sentiment globale del rischio e ora il sentiment sul rischio europeo potrebbe ricevere un qualche sostegno anche dalle ultime proposte sull’Unione bancaria”, ha scritto Rieger in una nota.

Ma c’è anche chi intravede un parallelismo tra le oscillazioni che hanno interessato nelle ultime ore il mercato globale dei bond e il cosiddetto market ‘tantrum’ del 2015 , quando i tassi dei Bund volarono dopo che la Bce indicò che non avrebbe tagliato ulteriormente i tassi.

Questa volta, il market tantrum non sarebbe stato scatenato dalla Bce, più dovish che mai (in vista di capire le prossime mosse del nuovo presidente Christine Lagarde, che ha sostituito Mario Draghi), quanto dalla Federal Reserve di Jerome Powell che, nell’ultima riunione del Fomc (il suo braccio di politica monetaria), ha segnalato l’intenzione di fare una pausa nel percorso di riduzione dei tassi sui fed funds.

Altre banche centrali che stanno apparendo meno dovish sono la RBA (Reserve Bank of Australia), banca centrale australiana, che ha lasciato invariati i tassi nella sua ultima riunione, e la Riksbank svedese, che sembra determinata ad alzare i tassi entro la fine dell’anno.

A dare ragione alla similitudine con il market tantrum del 2015 è Arne Lohmann Rasmussen, responsabile della divisione di ricerca del reddito fisso per Danske Bank, che ha dichiarato a Bloomberg che il contesto attuale “assomiglia un po’ al sell off (dei bond) della primavera del 2015” e che il “mercato non sta più prezzando tassi ancora più bassi”. Insomma, si starebbe assistendo secondo Rasmussen a “una transizione del momentum”.

Il preludio di qualcosa di positivo per la carta italiana? Sicuramente, il ripresentarsi di una maggiore propensione al rischio andrebbe a svantaggio dei titoli di stato considerati più sicuri, come i Treasuries Usa e i Bund tedeschi.

A beneficiare del miglioramento del sentiment, potrebbero dunque essere davvero i BTP, insieme ai bond ellenici. Venduti nelle ultime ore anche i Treasuries Usa, con i rendimenti decennali che sono saliti all’1,82%, ben lontani comunque dal massimo del 2019 testato nel mese di gennaio attorno al 2,80%.

Intanto, nella sessione odierna, i tassi dei BTP decennali sono saliti fino all’1,05%, con uno spread BTP-Bund che si aggira attorno a 136 punti base circa. I rendimenti italiani, c’è da dire, sono saliti abbastanza nelle ultime settimane, scontando anche il rischio di tensioni interne al governo M5S-PD sulla legge di bilancio.

Bene sono andati invece soprattutto i titoli ellenici tanto che, secondo diversi analisti, lo spread Grecia-Italia è destinato ad azzerarsi, e anche piuttosto presto.