Notizie Notizie Italia Rendimenti BTP a record Conte bis con esternazioni Renzi. E c’è chi stima spread Grecia-Italia a zero

Rendimenti BTP a record Conte bis con esternazioni Renzi. E c’è chi stima spread Grecia-Italia a zero

4 Novembre 2019 12:21

Rendimenti sui BTP decennali ai valori massimi dalla nascita del governo Conte bis. La manovra M5S-PD arriva oggi in Parlamento, in un clima di forti tensioni che vede protagonista gli attacchi di Italia Viva dell’ex premier Matteo Renzi contro le cosiddette microtasse: plastic tax, sugar tax e tassa sulle auto aziendali.

I botta e risposta tra Renzi e il Movimento 5 Stelle, ma anche tra Renzi e il PD di Nicola Zingaretti, non aiutano certamente il mercato dei titoli di stato italiani, sotto i riflettori anche per un’altra curiosità interessante.

Come ha fatto notare il quotidiano ellenico Ekathimerini lo spread tra tassi decennali italiani e greci si sta restringendo sempre di più, tanto che non mancano gli analisti che ritengono che il differenziale potrebbe anche azzerarsi. E, anche, piuttosto presto.

Intanto, qualche numero fondamentale sui rendimenti dei BTP decennali, che oggi viaggiano attorno all’1,03%, ovvero al massimo da agosto, e in forte ripresa rispetto al minimo storico dello 0,805%, che era stato testato lo scorso 4 settembre.

Campanello d’allarme soprattutto dai rendimenti dei BTP a cinque anni, che sono praticamente raddoppiati dalla fine di settembre, balzando dallo 0,208% del 30 settembre al picco odierno dello 0,38%. L’effetto Conte bis sulla carta italiana sta per sfumare?

Sicuramente, le crepe visibili nell’alleanza M5S-PD-Italia Viva non fanno bene al debito sovrano del made in Italy. Nel fine settimana, i toni tra le varie forze politiche si sono fatti ancora più accesi, con il numero uno di Italia Viva che è arrivato perfino a mettere in discussione la premiership di Giuseppe Conte: tanto che, alla fine, un appello all’unità del governo è arrivato dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri.

Rendimenti greci attestano appetibilità Grecia

Mentre gli italiani leggono delle continue scaramucce interne all’esecutivo, qualcosa sta succedendo sui mercati, sempre vigili e attenti a tutti quei fattori che possano mettere a rischio l’appetito per gli asset del made in Italy.

Ciò che sta succedendo è che, a fronte della maggiore cautela che gli operatori stanno mostrando di avere nei confronti dell’Italia, i bond greci stanno andando davvero molto bene. Tanto che la Grecia sta sovraperformando il mercato dei titoli di stato, al punto che i rendimenti dei suoi bond decennali stanno scendendo avvicinandosi a quelli italiani, per la prima volta in diversi anni.

Basti pensare che i rendimenti decennali dei titoli greci sono crollati del 26% nei mesi di settembre e ottobre, scivolando dall’1,6% fino al minimo record testato lo scorso mercoledì 30 ottobre, all’1,18%, mentre i tassi a cinque anni hanno segnato un tonfo del 59%, capitolando dall’1% ad appena lo 0,41% sempre lo scorso 30 ottobre. Numeri decisamente vicini a quelli italiani (oggi il BTP a cinque anni rende per l’appunto lo 0,38%, e il decennale l’1,03%”.

Come scrive lo stesso Ekathimerini, nello stesso arco temporale i rendimenti decennali italiani sono saliti dallo 0,8% fino all’1,1%, mentre quelli a cinque anni sono, per l’appunto, quasi raddoppiati rispetto ai minimi storici dell’inizio di ottobre.

Ciò significa che, lo scorso mercoledì, lo spread Italia-Grecia decennale viaggiava attorno agli 87 punti base, mentre quello a cinque anni si attestava a quota 41 punti base. I differenziali si stanno assottigliando così tanto che Melanie Debono, economista per l’Europa presso Capital Economics prevede che, entro la fine del 2019, lo spread tra i tassi decennali dei due paesi sarà pari a zero.

Un giudizio positivo sulla carta ellenica è arrivato anche da Ioannis Sokos, direttore presso il dipartimento di ricerca sul reddito fisso di Deutsche Bank:

“La Grecia beneficia del fatto che offre ancora rendimenti più alti rispetto al secondo paese che presenta rendimenti più elevati (ovvero, l’Italia). In più, gli investitori scontano che la crisi ellenica sia ormai alle spalle e che il (giudizio sul) debito (ovvero il rating) sarà interessato da ulteriori revisioni al rialzo. Allo stesso tempo, non c’è nessuna volontà di considerare la view opposta, ovvero la possibilità che il rally dei titoli greci sia stato eccessivo”.

Tra l’altro, l’economista Debono ritiene che “considerati le prospettive di crescita dell’economia greca migliori rispetto a quelle italiane, il rischio politico relativamente inferiore e i minori rischi che incombono sulla spesa per interessi del settore pubblico, sospettiamo che, l’anno prossimo, i rendimenti ellenici saranno inferiori a quelli italiani: infatti, prevediamo che i tassi decennali scenderanno al minimo record dell’1% entro la fine del 2020, mentre quelli dei BTP rimarranno ampiamente invariati attorno all’1,25%”.

E pensare che è lo stesso Renzi, che all’inizio di ottobre aveva parlato di spread sotto 100 con governo duraturo, che ora sta dando filo da torcere ai BTP.