Tassi Bce: verso un nuovo taglio a giugno. Mutui: quale è più conveniente tra variabile e fisso?

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Il 5 giugno la Bce tornerà a riunirsi per la quarta volta nel 2025 e annuncerà le sue decisioni di politica monetaria. I mercati non sembravo avere dubbi: stimano una riduzione di 25 punti base dei tassi. Quello a cui bisognerà fare attenzione sono le dichiarazioni della presidente Lagarde in conferenza stampa: se la fase di allentamento entrerà in pausa nel corso dell’estate per valutare nuove mosse oppure se continuerà il ciclo di tagli.
Con questa mossa, il tasso sui depositi scenderebbe al 2%, quello sui finanziamenti principali passerebbe dal 2,40% al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali calerebbe dal 2,65% al 2,40%.
Taglio in arrivo, ma ci si aspetta una pausa in estate
Il taglio è ormai certo, come ha fatto capire anche François Villeroy de Galhau, consigliere della Bce e governatore della Banca di Francia: “La normalizzazione probabilmente non è completa, ed è possibile che lo vedremo nel Consiglio direttivo della prossima settimana”. Ma se il meeting di giugno è ormai deciso, il vero nodo sarà su come procedere nei mesi successivi.
Secondo il 70% degli analisti interpellati da Reuters, si prevede per luglio una prima pausa da inizio anno nel ciclo di riduzioni. “Ci sono buoni motivi per saltare da giugno a settembre. Se ci limitiamo a considerare l’andamento dell’inflazione, in linea di massima sembra si vada nella direzione giusta, ma alcuni dati suggeriscono ancora cautela”, argomenta Bas van Geffen, senior macro strategist di Rabobank.
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I dati dell’Euribor e Irs
L’indice Euribor, quello di riferimento per i mutui a tasso variabile, è in discesa libera; ha perso oltre 150 punti base nell’ultimo anno, attestandosi attualmente al 2,01% per le scadenze a 1 e 3 mesi. E le previsioni indicano che questo calo proseguirà, finendo sotto la soglia del 2% già entro giugno, con un trend in calo atteso fino ad aprile 2026, quando potrebbe toccare il livello di 1,70%. Questa ovviamente è una buona notizia per chi intende sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, in quanto le rate sarebbero più basse rispetto a quelle attuali.
In controtendenza, gli indici Irs, quelli utilizzati per i mutui a tasso fisso, si mantengono relativamente stabili. Dopo un picco registrato a marzo, al momento si attestano intorno al 2,70% per la durata ventennale e al 2,60% per quella trentennale.
Dopo mesi di sostanziale parità, il tasso variabile potrebbe tornare così a rappresentare la formula di finanziamento più conveniente per chi intende accendere un mutuo nei prossimi mesi. E con i costi di finanziamento in calo, il mercato immobiliare potrebbe registrare una maggiore vivacità.
Il variabile torna conveniente?
Questo calo dei tassi avrà un impatto anche sulle rate dei mutui; con il settimo taglio consecutivo, il Tan medio dei mutui a tasso variabile a 20 e 30 anni potrebbe scendere dall’attuale 2,87% al 2,62%. Secondo una simulazione di MutuiOnline.it, considerando un mutuo ventennale da 160mila euro, il risparmio potrebbe arrivare fino a 20 euro al mese, con la rata media che passerebbe da 877 a 857 euro. Su base ventennale, il risparmio complessivo supererebbe i 4.600 euro.
Per i mutui a tasso fisso, invece, il tasso medio si attesta attualmente al 2,99%, con una rata mensile di circa 887 euro per lo stesso importo e durata, ovvero 10 euro in più rispetto alla rata media del variabile. Se giovedì la Bce confermerà un taglio di 25 punti base, la differenza salirebbe a 30 euro al mese.
Al momento, quindi, il divario tra le migliori offerte a tasso fisso e variabile è contenuto e il mutuo a tasso variabile sarebbe quello meno costoso. Dopo il prossimo taglio dei tassi, la forbice di differenza potrebbe diventare sensibilmente più conveniente, arrivando a costare fino a 18 euro in meno al mese.
“L’andamento calante dell’Euribor negli ultimi mesi, che tendenzialmente anticipa le mosse del mercato, sembra indicare un nuovo taglio dei tassi di interesse nella riunione del 5 giugno – conferma Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it -. Se così fosse, nei prossimi mesi la differenza tra mutui a tasso fisso e variabile diventerà più marcata: oggi le due tipologie di finanziamento si equivalgono, domani il variabile potrebbe diventare davvero più conveniente”.
Per coloro che stanno pensando di accendere un mutuo o stanno valutando la surroga del proprio finanziamento ci saranno più opzioni da valutare, rendendo il confronto tra le offerte uno strumento ancora più utile per i consumatori per orientarsi tra le varie offerte disponibili sul mercato.