Notizie Notizie Mondo Tassi Bce: mercati schierati per un taglio a ottobre. Occhio a frase minute su inflazione

Tassi Bce: mercati schierati per un taglio a ottobre. Occhio a frase minute su inflazione

11 Ottobre 2024 11:55

17 ottobre 2024, la data da cerchiare in rosso sul calendario della prossima settimana per i mercati. È ufficialmente partito il countdown ufficiale per la prossima riunione della Banca centrale europea (Bce) di giovedì prossimo. Dopo il meeting di settembre, quando è stato annunciato il secondo taglio del 2024, si sono sempre più rafforzate le scommesse di una nuova mossa ad ottobre sostenute da alcuni deboli indicatori diffusi (come gli indici Pmi che hanno deluso le attese) e il ritorno dell’inflazione sotto il target del 2% (non accadeva dal 2021).

Ed effettivamente anche i recenti commenti ufficiali arrivati dall’Eurotower sono andati in questa direzione. Come le recenti parole del membro del Consiglio Direttivo Francois Villeroy de Galhau che ha fatto sapere che la Bce abbasserà molto probabilmente i tassi di interesse la settimana prossima e allenterà nuovamente la politica monetaria nelle future riunioni a seconda dell’andamento dei prezzi.

Ci sono poi recenti sondaggi di Reuters: con uno schiacciante 90% gli economisti intervistati si attendono un taglio di 25 punti base.

Sono  arrivati ieri anche i verbali della riunione di settembre della Banca Centrale Europea che  hanno scattato la fotografia di una banca sempre più preoccupata per la crescita deludente, ma ancora molto riluttante a dichiarare sconfitta l’inflazione. Minute che, va ricordato,  non hanno fornito molte informazioni sulla riunione di ottobre, soprattutto alla luce delle recenti sorprese sui dati sull’inflazione.

Mercati e consensus allineati per un taglio ad ottobre

Economisti schierati per un taglio ad ottobre. Stando a un recente sondaggio condotto da Reuters, circa il 90% degli intervistati si attende il terzo taglio dei tassi del 2024 nel meeting di giovedì prossimo. Aspettative che sono cambiate in fretta, basti pensare che il mese scorso solo il 12% degli economisti  interpellati indicava un  taglio a ottobre. “Negli ultimi sei mesi, gli economisti avevano previsto un totale di tre riduzioni di 25 punti base del tasso di deposito quest’anno, ma ora se ne attendono quattro”, ricordano da Reuters.

C’è un secondo sondaggio, questa volta di Bloomberg mette in evidenza che la Banca centrale europea accelererà i tagli dei tassi di interesse nei prossimi mesi per sostenere l’economia. Con l’inflazione ora un tocco al di sotto dell’obiettivo del 2%, gli analisti prevedono che la BceE ridurrà il suo tasso di deposito di 25 punti base la prossima settimana e in ogni riunione fino a marzo.

Anche per Barclays arriverà l’annuncio di una nuova sforbiciata la settimana prossima. “Ci aspettiamo che la Bce riduca i tassi di riferimento di 25 punti base a causa dell’accelerazione della disinflazione e dell’attività economica più debole – si legge nella preview della banca inglese che porta la data di ieri -. Tuttavia, è improbabile che il board indichi formalmente un altro taglio nella prossima riunione, attenendosi al suo approccio basato sui dati”.

Da Barclays aggiungono: “la presidente Lagarde probabilmente giustificherà un taglio di ottobre sulla base dell’accelerazione della disinflazione e dei rischi di crescita al ribasso, sottolineando che una mossa di dicembre dipenderebbe dai dati in arrivo e dalle proiezioni aggiornate”. Inoltre, gli esperti indicano come la prossima riunione possa segnare “un dovish pivot, che culminerà in una serie di proiezioni macroeconomiche soft nella riunione di dicembre che si estenderanno fino al 2027″.

Le previsioni di Barclays prevedono un tasso di deposito terminale del 2%, con sei tagli consecutivi di 25 punti base fino a giugno 2025.

Sulla stessa lunghezza d’onda che Goldman Sachs che prevede che nel meeting del 17 ottobre il Consiglio direttivo della Bce procederà con il taglio del tasso di deposito, ampiamente previsto, di 25 punti base. “Questo perché i dati sull’attività si sono ulteriormente indeboliti da settembre, le pressioni salariali e inflazionistiche si sono attenuate più del previsto e i discorsi della Bce hanno chiaramente segnalato un taglio a ottobre”, precisano gli esperti.

Attenzione alla frase minute su inflazione

I verbali della riunione di settembre della Banca Centrale Europea, pubblicati ieri, mostrano una banca sempre più preoccupata per la crescita deludente, ma ancora molto riluttante a dichiarare sconfitta l’inflazione. Questo il commento, in sintesi, che arriva da Carsten Brzeski, global head of macro di ING, dopo la pubblicazione delle minute della riunione di settembre dell’Eurotower.

“È ormai noto che le settimane successive alla riunione di settembre hanno scosso la Bce. Una serie di indicatori di sentiment deboli e un calo dell’inflazione complessiva hanno riportato in auge l’opzione del taglio dei tassi per la riunione della prossima settimana. In effetti, a giudicare dai commenti ufficiali dell’Eurotower delle ultime due settimane, sembra che un ampio gruppo di membri della Bce sia favorevole a un taglio dei tassi a ottobre. Tuttavia, data l’opposizione espressa da altri, il taglio non è ancora affare fatto“, afferma Brzeski secondo il quale ci sono anche buone argomentazioni contro un taglio.

Siamo molto meno sicuri dei mercati finanziari che l’Eurotower taglierà effettivamente i tassi la prossima settimana – aggiunge l’esperto -. La questione principale per la Bce sarà come interpretare la distinzione tra dipendenza dai dati e dipendenza dai punti di riferimento. Se tutti i dati recenti vengono considerati come un unico grande dato, non c’è motivo di tagliare nella riunione di ottobre. Se invece vengono considerati come una grande serie di dati disinflazionistici, allora il motivo c’è”. E chiude: “in ogni caso, se la Bce decidesse di tagliare i tassi la prossima settimana, segnerebbe un importante cambiamento nella propria funzione di reazione. Si tratterebbe di un taglio dei tassi per sostenere la crescita. Il vantaggio sarebbe che la BCE si troverebbe improvvisamente in un ciclo di tagli dei tassi riunione per riunione, sperando di essere in anticipo sulla curva e di abbassare il livello di rigidità monetaria giusto in tempo per evitare un incidente economico”.

“Passato quasi inosservato il rilascio dei verbali della riunione della Bce, che hanno sottolineato come l’istituto centrale intenda mantenere flessibilità sul ritmo di riduzione dei tassi. La Bce ha confermato che la riduzione del tasso di deposito al 3,0% è stata giudicata adeguata ad affrontare i rischi economici attuali, mantenendo però la flessibilità necessaria per modulare il ritmo dei futuri interventi a seconda dei dati in arrivo“, sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro, secondo il quale “un ritmo più lento nei tagli dei tassi garantirebbe una maggiore protezione contro potenziali pressioni inflazionistiche, mentre una disinflazione più rapida o un marcato rallentamento dell’economia potrebbero richiedere interventi più tempestivi. Questo rinforza l’approccio “riunione per riunione” della Bce, che continuerà a calibrare le sue decisioni per riportare l’inflazione al target del 2% in modo sostenibile”.