Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Tassi ma non solo, la Bce di Lagarde fa infuriare i no-green

Tassi ma non solo, la Bce di Lagarde fa infuriare i no-green

8 Marzo 2024 13:58

La Bce di Christine Lagarde fa infuriare i suoi dipendenti e molti cittadini dell’area euro, stavolta non per la sua view sull’inflazione, sul Pil o sulla direzione dei tassi, ma per l’approccio troppo ‘green’.

Il Financial Times parla di rivolta da parte dei dipendenti dell’Eurotower, sbottati dopo quanto accaduto qualche settimana fa a Francoforte.

Nell’occhio del ciclone, l’approccio della banca centrale europea verso la questione del cambiamento climatico. Un approccio che la Bce ha continuato a ribadire in diverse occasioni, ma che ora avrebbe creato un clima autoritario.

Bce “autoritaria”? “Se non sei green non ti vogliamo”

La polemica è scoppiata qualche settimana fa, con alcune indiscrezioni riportate da Politico nell’articolo “ECB tells staff: If you’re not green, you’re not wanted “ dal titolo che dice tutto: “La Bce dice al suo staff: se non sei green, non ti vogliamo”.

In una fase storica in cui la lotta al cambiamento climatico sta provocando di per sé tensioni tra chi è a favore del green a tutti i costi e chi invece consiglia di avviare la transizione ecologica senza scardinare in modo eccessivo i pilastri che hanno retto finora l’economia, il mercato del lavoro, la società tutta – infuocato il dibattito, in particolare, sulla necessità che le auto elettriche soppiantino le auto a benzina e diesel – , e in una fase in cui si allarga anche il fronte di chi mette in dubbio lo stesso allarme lanciato contro l’effetto serra, la Bce finisce sulla graticola.

Tutto è nato con un episodio riportato da Politico, che ha precisato di aver verificato la fondatezza delle indiscrezioni.

Protagonista stavolta non la presidente della Bce Christine Lagarde, ma uno dei sei esponenti del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, Frank Elderson.

Nel corso di una riunione interna, il banchiere avrebbe detto “I don’t want these people anymore”, ovvero “Non voglio più queste persone”, riferendosi a chi non condivide l’approccio green della Banca centrale europea.

I suoi commenti, ha riportato Politico, hanno scatenato l’indignazione dei dipendenti dell’Eurotower, che hanno definito le parole di Elderson “autoritarie”, aggiungendo che una discussione libera e aperta sul cambiamento climatico in seno alla Bce non è più possibile.

Elderson (Bce): riprogrammare chi non è green

Secondo Politico, Elderson avrebbe scioccato ulteriormente lo staff della Bce, parlando addirittura della necessità di riprogrammare chi non è green.

Perchè dovremmo desiderare di assumere persone che dovremmo poi riprogrammare? – ha spiegato – Perchè si tratta di persone che vengono dalle migliori università, ma che non sanno neanche pronunciare ancora la parola ‘clima’”. La parola usata dal funzionario, riporta Politico, è stata, per la precisione, “spell”.

Elderson ha poi risposto alle accuse di discriminazione senza precisare cosa intendesse dire con il verbo “spell”. Il funzionario ha aggiunto inoltre di non avere “minacciato nessuno”.

Fatto sta che il caso, a Francoforte, è scoppiato, come ha riportato in queste ultime ore anche un articolo del Financial Times.

Dai segnali di una rivolta ‘politica’ contro i rialzi dei tassi anti-inflazione incessanti lanciati negli ultimi anni dalla Bce di Lagarde, alla rivolta contro la Bce green, si potrebbe dire, tanto che la commissione che rappresenta  i dipendenti dell’istituzione hanno scritto una lettera il cui contenuto è stato pubblicato da Euronews:

L’idea di riprogrammare le persone è in forte contraddizione con i principi di diversità e di inclusione, in modo specifico con la diversità di pensiero”.

Si tratta di un approccio “innegabilmente” autoritario, e in contraddizione con i valori democratici che la Bce e l’Unione europea rappresentano”.

La vicenda è finita anche sotto la lente dell’Ue con il Parlamento europeo che, stando a quanto riportato ancora da Euronews, ha chiesto la scorsa settimana alla Bce di lanciare una indagine interna.

La Bce non arretra: messaggio legato alla nostra strategia

L’Eurotower ha preso tuttavia subito le difese di Elderson e non ha fatto finora alcun dietrofront, confermando piuttosto quanto affermato dal funzionario.

In un altro articoloECB sees no fault in mission to ‘train’ staff minds on climate” , Politico ha riportato di fatto che la Banca centrale ritiene di non dover fare alcun mea culpa nel perseguire la missione di “addestrare” i dipendenti sul cambiamento climatico. In particolare, in un memo interno allo staff che porta la firma del nuovo direttore operativo Myriam Moufakkir, l’Eurotower non ha fatto nulla per correggere quanto detto da Elderson, o per smentire le sue dichiarazioni. Moufakkir ha ricordato di fatto che il messaggio green di Elderson è “un risultato diretto della strategia della Banca centrale europea”. Non solo. Quelle frasi “riflettono la sua opinione, che è condivisa da tutti i colleghi del comitato esecutivo, secondo cui tutti dovrebbero comprendere in modo appropriato tutti i fattori che condizionano il mandato della Bce”-.

Nato il 18 maggio 1970 a Utrecht Frank Enderlson, olandese, è membro del Comitato esecutivo della Bce.

Tra le principali attività professionali quella, esercutata dal 2020 di Copresidente della Task Force on Climate-related Financial Risks del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria.

Il paper recente sul cambiamento climatico

La Bce ha posto più volte l’accento sulla necessità di contrastare il cambiamento climatico e di tutelare l’ambiente.

In un recente paper pubblicato alla fine di gennaio, l’Eurotower ha annunciato di aver “deciso di ampliare i propri lavori sul cambiamento climatico, individuando tre aree principali su cui incentrare le sue attività nel 2024 e nel 2025”.

  • L’impatto e i rischi della transizione verso un’economia verde, in particolare i costi di transizione e il fabbisogno di investimenti associati.
  • Il crescente impatto fisico del cambiamento climatico e le modalità in cui le misure di adattamento a un pianeta più caldo influiscono sull’economia.
  • I rischi derivanti dalla perdita e dal degrado della natura, le modalità in cui interagiscono con i rischi climatici e come potrebbero influenzare le attività della BCE attraverso il loro impatto sull’economia e sul sistema finanziario.

Il comunicato della Bce ha messo in evidenza che “un clima più caldo e il degrado del capitale naturale impongono una trasformazione della nostra economia e del nostro sistema finanziario. Dobbiamo comprendere questa trasformazione e stare al passo per continuare ad assolvere il nostro mandato”, ha dichiarato la Presidente della BCE Christine Lagarde. “Estendendo e intensificando i nostri sforzi, possiamo capire meglio le implicazioni di questi mutamenti e contribuire così a sostenere la stabilità e a favorire la transizione verde dell’economia e del sistema finanziario”.

Polemiche a parte, vale la pena di ricordare che la Bce di Christine Lagarde è stata grande protagonista dei mercati ieri, giovedì 7 marzo 2024, con il grande annuncio sui tassi e la pubblicazione del nuovo outlook sul Pil e l’inflazione dell’area euro. Così come da attese l’Eurotower ha annunciato di avere lasciato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, dopo l’ultima stretta monetaria che risale al meeting di settembre del 2023.

Stavolta nessuna scossa ai mercati dalle parole che la presidente Christine Lagarde ha proferito nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi.

Pur rimanendo cauta sulla dinamica ribassista dell’inflazione, la numero uno della Bce ha ammesso infatti che il Consiglio direttivo ha iniziato (finalmente per molti) a discutere sulla possibilità di portare i tassi a fare dietrofront rispetto al territorio restrittivo in cui continuano a rimanere.

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