Taleb del Cigno Nero cita l’Italia: ‘governi pensano di indebitarsi gratis. Rischio schema Ponzi di Madoff”
Indebitarsi gratis: è quello che pensano troppi governi al mondo, quando invece il rischio è quello di entrare in una spirale in cui si è costretti a indebitarsi sempre di più per pagare gli interessi…una spirale in stile schema Ponzi di Madoff.
L’avvertimento arriva da Nassim Taleb, autore del libro “Black Swan”, il Cigno Nero per l’appunto, in occasione di un’intervista rilasciata a Blooomberg News in cui, pochi giorni dopo la festività di Hallowen, l’economista si è divertito a indossare la maschera del Cigno nero che, più che maschera, si potrebbe dire che sia diventata il suo marchio di identità.
E le previsioni sull’economia che ha illustrato ai microfoni di Bloomberg sono state altrettanto, se non più spettrali, del suo travestimento da Black Swan.
Secondo Nassim Taleb l’ecosistema dei mercati sta diventando sempre più fragile, fattore che potrebbe scatenare presto un’altra crisi finanziaria più grave di quella a cui il mondo ha assistito nel 2008.
I motivi?
La crescita senza freni del debito aggregato globale, che non ha fatto altro che aumentare dall’ultima crisi del 2008.
Con le banche centrali che si apprestano a staccare la spina ai mercati, inaugurando una transizione da un periodo di bassi tassi di interesse a uno “neutrale”, secondo Taleb le forze distruttive che per tanto tempo sono state tenute in qualche modo a bada si riaffacceranno sui mercati.
Nassim Taleb è stato chiaro: la sua intenzione non è quella di prevedere il prossimo crash quanto, piuttosto, spiegare che l’economia globale è “più fragile ora” di quanto lo fosse nel 2007.
“Voi usate la novocaina per curare il cancro, e cosa accade? Il paziente starà meglio, si sentirà meglio ma, a un certo punto, il prezzo da pagare sarà più alto”.
Riferendosi al boom del debito – che oggi non interessa solo uno, ma più settori – Taleb ha fatto notare anche che la maggiore accumulazione del debito ha visto protagonisti governi e le aziende.
‘Rischio che governi entrino in schema Madoff’
“I governi pensano di poter indebitarsi gratis. Noi abbiamo dovuto prendere in prestito più di $1 trilione..e stiamo pagando qualcosa come $300 miliardi di interessi”.
Il risultato?
Il rischio, appunto, di “entrare in una spirale in cui i governi devono indebitarsi sempre di più per pagare gli interessi...come nello schema di Madoff”.
Una volta che la spirale inizia, è difficile porle un freno. “Nel momento in cui si entra in questa fase, non ci sarà nulla di sano da un punto di vista economico”.
Non poteva mancare il riferimento all’Italia:
“Anni fa abbiamo vissuto una crisi del debito..nell’82 è iniziata nei paesi dell’America Latina…oggi sta colpendo i paesi core, non è più limitata alla periferia…guardate a paesi come l’Italia…e si sta avvicinando a noi”.
D’altronde, gli Stati Uniti sono messi già male:
“Abbiamo accumulato $10 trilioni di debiti in più dalla crisi. Inoltre, abbiamo passività nascoste che dovrebbero essere considerate debiti, come la social security. E ci sono passività nascoste quando si procede al bail-out delle aziende, e anche con i debiti contratti dagli studenti”.
La prima testa destinata a cadere? Secondo Nassim Taleb sarà, probabilmente, il mercato immobiliare.
“La parte più alta del mercato immobiliare è già capitolata in tutto il mondo..la gente lo ha notato ma non ne parla…sarà questa la prima a cadere, seguita dal resto dell’immobiliare. Una cosa che il Quantitative easing ha fatto è stato aumentare le diseguaglianze”.
Dopo l’immobiliare, la seconda testa che cadrà sarà il mercato azionario.
Tra l’altro, “quello che stiamo vedendo oggi non è niente”. La verità è che l’azionario non potrà continuare a presentare valutazioni così alte in un contesto in cui i tassi di interesse sono destinati a salire.
“No..quello che sta accadendo ora non è niente..non è possibile assistere a valutazioni elevate nel mercato azionario in presenza di tassi di interesse più alti. E con tassi di interesse più alti ci sarà volatilità”.
Uno scenario miracoloso, che potrebbe salvare l’economia americana da un processo di deleveraging estremamente doloroso?
“Quello di cui abbiamo bisogno, ciò che ci salverebbe per miracolo, è una crescita reale senza debito…o forse un tipo di inflazione che fosse capace di non provocare troppa instabilità nei prezzi…ma non è mai accaduto. A meno che non ci siano questi due elementi, siamo spacciati”.
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