Sui corporate bond Usa riducendo l’impatto del rialzo tassi
Il prossimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve appare ormai questione di tempo. L’istituto guidato da Janet Yellen nell’ultimo meeting è stato concorde prevedere un incremento prima della fine dell’anno (14 dei 17 membri votanti) e nel 2017 ci dovrebbero essere altri due nuovi ritocchi al rialzo. La prospettiva di una o più strette monetarie nel breve-medio periodo deve indurre gli investitori a vagliare al meglio la scelta degli strumenti su cui puntare guardando con attenzione proprio alla loro reattività in caso di rialzo dei tassi oltreoceano.
Nell’universo del reddito fisso i rialzi dei tassi di riferimento potrebbero ripercuotersi sul valore dei prezzi delle obbligazioni e quindi sul rendimento dell’ETF. Per chi intende contenere l’impatto dell’effetto tassi UBS ETF ha quotato in Borsa Italiana l’UBS ETF (LU) Barclays US Liquid Corporates interest rate hedged UCITS ETF (USD) A-DH-dis (ISIN: LU1371467116). Prevista la distribuzione di un dividendo su base semestrale. Il TER risulta dello 0,23%.
La nuova proposta permette di investire su un paniere diversificato di oltre 500 emissioni obbligazionarie Corporate Investment Grade americane con proprio la possibilità di ridurre l’impatto di un eventuale rialzo dei tassi di interesse. L’indice sottostante, il Barclays US Liquid Corporates DHI Index (Total Return), è la versione con copertura dal rischio di duration e cioè il rischio connesso alla diminuzione del prezzo di mercato delle obbligazioni in caso di aumento dei tassi di interesse dell’indice Barclays US Liquid Corporates, un indice ponderato in base alla capitalizzazione di mercato che include delle obbligazioni societarie liquide in Dollari USA, di emittenti “investment grade” domiciliati negli Stati Uniti d’America.
Mitigare l’impatto dei rialzi Fed
Il nuovo ETF dell’emittente elvetico risulta il primo strumento “duration hedged” sulle obbligazioni corporate americane investment grade; consente di proteggere l’investimento dal rialzo dei tassi di interesse statunitensi in quanto, al portafoglio di obbligazioni corporate, affianca un investimento short in contratti future sui Titoli di Stato americani. Nel momento in cui la Fed dovesse decidere il rialzo dei tassi americani, quest’ultimo aumenterebbe di valore andando a mitigare considerevolmente l’impatto negativo che verrebbe registrato dalle obbligazioni corporate.
“Ampliamo la gamma di strumenti a disposizione degli investitori per consentire loro di cogliere tutte le opportunità di un’asset class in questo momento molto appetibile come i corporate bond Usa, rispondendo a diverse esigenze e profili di rischio/rendimento – ha commentato Simone Rosti, Responsabile UBS ETF Italia – Dopo aver messo a disposizione diversi strumenti SRI o con la protezione sui tassi di cambio valutari, approcciamo ora la copertura dal rischio di rialzo dei tassi. A seguito di un periodo segnato da tassi di interesse vicini allo zero, il contesto attuale va verso una normalizzazione. L’economia europea si sta riprendendo gradualmente, mentre quella statunitense rimane forte, con la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed”.