Stop sovranisti UE positivo ma la correzione sui mercati non è finita
Le principali piazze del vecchio continente si muovono moderatamente in positivo all’indomani delle elezioni europee (ricordiamo che oggi le piazze americane e inglesi sono chiuse). Il mercato ha apprezzato lo stop dei sovranisti che a livello aggregato non sono riusciti a sfondare, anche se in alcuni Paesi come Italia, Francia e Inghilterra queste forze sono andate molto bene.
In linea generale gli indici europei, così come quelli americani restano all’interno di un trend ascendente di medio periodo che sta vivendo ora una fase di correzione piuttosto fisiologica. Fase correttiva che nonostante l’apertura positiva di oggi non sembra ancora aver completato lo sfogo.
Vediamo di seguito l’analisi su Ftse Mib, Euro Stoxx 50 e S&P 500.
Ftse Mib: tenta di invertire rotta e cerca la conferma del Bullish Harami
Il Ftse Mib il 24 aprile ha avviato la fase correttiva con il break della trend line rialzista di medio periodo, descritta dai minimi di dicembre 2018 e febbraio 2019. Movimento confermato anche su RSI col break della trend rialzista (minimi di ottobre 2018). Il movimento ha portato i corsi velocemente verso il supporto chiave a 20.236 punti, dove risiede anche la media mobile 200 periodi. Su tale livello tra giovedì e venerdì l’indice ha sviluppato un Bullish Harami, pattern candlestick di inversione che necessita di conferma oggi. Ovvero di una chiusura al di sopra dell’apertura di giovedì scorso a 20.423 punti. In tal caso sarebbero possibili rialzi di breve verso 21.000 punti.
Non ci da grandi spunti l’andamento dei rendimenti dei Titoli di Stato italiano a dieci anni che attualmente si trova su un supporto di breve importante a 255 punti. Un break aprirebbe verso 250 e 244 punti base. Va detto però che la tendenza di RSI è al rialzo, infatti possiamo disegnare una trend rialzista congiungendo i minimi di dicembre 2018 e marzo 2019 sull’oscillatore. Solo il break di tale trend darebbe un segnale di cambio sentiment positivo, altrimenti non possiamo escludere rialzi dei rendimenti del governativo italiano nel medio periodo.
A cascata questo potrebbe spingere le banche e utility, trainando dunque il Ftse Mib al ribasso. Resta un quadro dunque ancora delicato per l’indice e la fase correttiva potrebbe non essere ancora terminata. L’eventuale break di 20.236 punti sarebbe molto negativo, con ulteriori ribassi verso 20.000 e la fascia 19.500 punti (ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto l’up trend su citato)/19.277 punti.
Euro Stoxx 50: indice ancora in fase correttiva
Il grafico dell’Euro Stoxx 50 mostra che l’indice persiste in una fase correttiva piuttosto fisiologica avviata dopo il massimo del 2019 a 3.515 punti. Il livello di guardia per l’Euro Stoxx 50 è il supporto statico a 3.270 punti, dove passa anche la media mobile 200 periodi. In caso di break l’indice avrebbe come target di breve 3.200 punti e 3.137 punti.
Se nel complesso l’esito delle europee è stato ben accolto dal mercato la fase correttiva non sembra aver terminato il suo corso. Possibili dunque ulteriori ribassi.
S&P 500: indice appeso a 2.816 punti. Fase correttiva non ancora terminata
L’S&P 500 venerdì scorso ha chiuso su un importante livello di supporto di breve a 2.816 punti. Anche l’indice americano non sembra aver finito la fase correttiva e dunque probabile il break di tale livello con ribassi verso 2.800 punti e la media mobile 200 periodi a 2.776 punti. In ogni caso fino a 2.700 punti il movimento ribassista non dovrebbe preoccupare rientrando appunto in una fisiologica fase di correzione. Al rialzo invece l’eventuale superamento di 2.895 punti, potrebbe aprire verso i massimi storici a 2.954 e superiori.