Notizie Notizie Italia Stop legge elettorale aiuta ancora spread. Disoccupazione Italia giù, ma Bce rimane preoccupata

Stop legge elettorale aiuta ancora spread. Disoccupazione Italia giù, ma Bce rimane preoccupata

9 Giugno 2017 11:39

Patto PD-M5S-FI-Lega affossato dalla Camera, si allontana lo spettro delle elezioni anticipate in Italia.

Lo spread continua a scivolare, beneficiando del sospiro di sollievo che tirano gli investitori, guardando anche alle rassicurazioni sullo scudo BTP arrivate dalla Bce di Mario Draghi.

Prosegue lo scivolone dello spread

Dopo essere crollato del 6% circa alla vigilia, il differenziale tra i tassi sui BTP decennali e quelli tedeschi perde durante la mattinata più del 3%, a 184 punti base. 

I tassi sui BTP arretrano di oltre il 3% al 2,11%, a fronte di un calo superiore dei rendimenti dei Bund tedeschi, quasi -5% allo 0,26% circa. Soltanto due giorni fa, le preoccupazioni sul rischio che gli italiani potessero tornare al voto già in autunno aveva fatto salire lo spread fino a 203 punti.

Bce sull’Italia e calo tasso disoccupazione

Intanto, in un discorso proferito da Vienna, Ewald Nowotny, governatore della Banca centrale dell’Austria e membro del Consiglio direttivo della Bce, affronta tra le altre anche la questione Italia, e invita il paese a risolvere i “considerevoli” problemi di natura strutturale.

Dal fronte macro arrivano i numeri sul tasso di disoccupazione relativo al primo trimestre, sceso all’11,6%.

L’Istat rende noto anche che il tasso di inattività si è ridotto per il sesto trimestre consecutivo, scendendo al 34,7%.

Tuttavia i dati si presentano sempre in tonalità chiaro-scure visto che, a fronte della crescita degli occupati nei dodici mesi terminati nel primo trimestre del 2017 di 326.000 unità (+1,5% su base annua), aumenta per il terzo trimestre consecutivo anche il numero di disoccupati, a 3 milioni 138 mila unità. Si tratta di un rialzo su base annua di 51.000 unità, pari a +1,7%.

Inoltre l’Istat spiega che la crescita degli occupati riguarda solo i dipendenti, “in più di due terzi dei casi a termine, a fronte della diminuzione degli indipendenti”.

Nowotny (Bce) parla del Quantitative easing

Tornando alla Bce, Nowotny ha anche affermato di credere in una crescita relativamente elevata in Europa. In merito alla difficoltà dell’inflazione di rialzare la testa, Nowotny sottolinea che i livelli bassi di inflazione sono un problema globale.

“Ci sono elementi di carattere strutturale che non comprendiamo a pieno, come la crescita dei salari, che è inferiore a quanto il tasso di crescita dovrebbe suggerire”.

In merito al Quantitative easing, Nowotny ha sottolineato che del futuro del programma, a suo avviso, si parlerà nella riunione della Bce di luglio e settembre.