Notizie Notizie Italia Stop gas russo verso l’Italia: analisti guardano a potenziali contraccolpi per ENI

Stop gas russo verso l’Italia: analisti guardano a potenziali contraccolpi per ENI

3 Ottobre 2022 14:04

Lo stop delle forniture di gas russo verso l’Italia tiene banco oggi. Sabato Gazprom ha comunicato di non poter confermare la consegna dei volumi di gas richiesti “a causa della dichiarata impossibilità di trasportare il gas attraverso l’Austria”. I flussi di gas russo destinati a Eni attraverso il punto di ingresso di Tarvisio si sono quindi azzerati.

Eni, che non si attende di ricevere flussi neanche oggi, starebbe lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile riattivare i flussi verso l`Italia. Nel 2021 ENI aveva importato 30 mld mc dalla Russia.

“I volumi riforniti dalla Russia erano bassi a settembre, ovvero circa 15-20 mn mc al giorno (5,5-7,3 mld mc annualizzati). Eni starebbe cercando di compensare con forniture addizionali dall’Algeria, da dove l’Italia sta ricevendo picchi giornalieri di volumi per oltre 80 mn mc”, rimarcano stamattina gli esperti di Equita SIM. Dall’Algeria arriveranno progressivamente 6 mld mc addizionali nell’anno termico 2022-23, che raggiungeranno i 9 miliardi tra il 2023 e il 2024, raddoppiando l’import di Eni dall’Algeria da 9 a 18 mld mc all`anno a regime nel 2024.

Quali contraccolpi su ENI?

Per quanto concerne le ricadute potenziali su ENI, Equita SIM ritiene che potrebbero esserci conseguenze negative per gli utili della divisione GGP, se lo stop proseguisse per i prossimi mesi. Nei risultati del secondo trimestre ENI aveva indicato che nel business del gas trading, gli obblighi contrattuali potevano essere pienamente soddisfatti anche in assenza dei flussi dalla Russia e senza costi aggiuntivi per ENI. Gli impegni sono principalmente per il consumo proprio, Plenitude e B2B. ENI sosteneva che se i flussi di gas dalla Russia si fossero azzerati (fine luglio), il FCF della divisione GGP rimarrebbe comunque positivo nel 2022. La guidance della divisione GGP sull’intero 2022 è pari a 1,2 mld rispetto agli 1,1 mld stimati da Equita che calcola un eventuale impatto low single digit sugli utili di gruppo di ENI. 

ENI a margine dei conti del 2° trimestre ha anche indicato che l’entità di tale impatto negativo dipenderebbe da una serie di variabili, contesto dei prezzi, quadro di regolamentazione e tempistica, con un addebito speciale a Conto Economico eventualmente nel 3° o 4° trimestre 2022.

La strada verso la completa indipendenza dal gas russo

Eni starebbe lavorando anche con Paesi produttori come Egitto Qatar, Nigeria, Angola, Indonesia, Congo e Mozambico, che  permetterà nell’inverno 2024-25 di esser completamente indipendenti dalla Russia, in presenza dei rigassificatori necessari. Va ricordato che negli stoccaggi sono presenti 10-11 mld mc per cui la situazione sembrerebbe gestibile per l`inverno (a meno di eventi complicati), mentre i picchi giornalieri di consumo restano un elemento sensibile nella gestione dell`emergenza.

Riteniamo che lo stop del gas russo, se protratto, possa avere implicazioni negative sul livello degli stoccaggi dalla fine dell`inverno, in quanto il gap tra approvvigionamenti (-20/30 mld mc vs 2021 dalla Russia) e nuove forniture (+6/7 mld dall`Algeria) è rilevante.