Stock Bonus UniCredit: rendimenti appetibili e protezione condizionata

Da lunedì 13 maggio, gli investitori hanno a disposizione nuovi certificati d’investimento UniCredit per fronteggiare le attuali sfide del mercato. L’Istituto di Credito ha infatti emesso sul segmento CERT-X di Euro TLX 29 nuovi Stock Bonus. Il funzionamento è quello dei Bonus Cap ma con alcune caratteristiche peculiari che li rendono ancora più appetibili soprattutto in questa fase di mercato. Perché?
Bassa visibilità e possibile ritorno di volatilità nel secondo semestre 2019
Partiamo dal contesto attuale. Maggio si sa è un mese da sempre molto importante per i mercati azionari europei e segna quel giro di vite post dividend season che generalmente porta debolezza piuttosto generalizzata. Il tutto avviene pure in un contesto particolare, legato a criticità crescenti (scontro USA-Cina sui dazi commerciali) che potrebbero innescare forte volatilità difficile da gestire soprattutto per gli operatori non professionali. Sia il VIX che il V-Stoxx infatti, ovvero i due indici che misurano la volatilità implicita nelle opzioni dell’indice S&P 500 (il primo) ed Euro Stoxx 50 (il secondo), hanno nuovamente superato sia la media mobile 200 periodi che la soglia psicologica dei 20 punti, suonando come un campanello d’allarme. Il tutto poi in un contesto macroeconomico debole per l’Europa, che ancora naviga in acque difficili.
Di fatto, la visibilità sui listini azionari da qui a fine anno sembra essere piuttosto bassa. Quella che per il momento sembra solo una fisiologica correzione potrebbe dunque acuirsi e non si può escludere un secondo semestre a forte volatilità sui listini azionari globali, con cambi di direzione repentini.
Stock Bonus: bonus interessanti e barriere profonde
Proprio per affrontare lo scenario su descritto, UniCredit mette a disposizione una nuova gamma di Stock Bonus su titoli azionari. In particolare, sono ben 12 i sottostanti della nuova emissione: Generali Assicurazioni, CNH Industrial, Eni, Enel, Ferrari, Intesa Sanpaolo, Juventus, Mediobanca, Moncler, Saipem, STM e Telecom Italia.
Come tutti i Bonus Cap, questi certificati a capitale condizionatamente protetto prevedono un cap ai guadagni che coincide con il bonus che l’investitore otterrà a scadenza a condizione che, durante la vita del certificato, il sottostante non abbia mai infranto il livello barriera (continua intraday ed espressa in euro). Se l’evento barriera dovesse verificarsi, il valore rimborsato a scadenza corrisponderebbe alla performance del sottostante, riflettendone interamente l’andamento nel limite fissato al rialzo dal cap e senza garantire il rimborso del capitale investito. Piuttosto ravvicinato l’orizzonte temporale con scadenze non oltre i 10 mesi a settembre 2019, dicembre 2019 e marzo 2020.
A differenza dei Bonus Cap però, gli Stock Bonus sono emessi a un valore confrontabile col valore del sottostante. Questo permette all’investitore di modulare gli incrementi e i decrementi della propria posizione con size ridotte rispetto al taglio dei Bonus Cap, posto a 100.
Un prodotto per tutti i palati e con interessante rapporto rischio rendimento
A caratterizzare questi Stock Bonus è il rapporto tra Barriera e Bonus piuttosto interessante.
Basta fare un paio di esempi per capire di cosa stiamo parlando. Su Eni, UniCredit offre tre certificati con Cap e Bonus a 25, 30 e 20 euro e barriera rispettivamente a 11, 10,5 e 11 euro. Per i più prudenti, il certificato con ISIN DE000HV451S4, mostra una barriera a 10,5 euro. Livello che Eni non vede dal 2000 e scadenza a dicembre di quest’anno. Una durata dunque di poco più di 6 mesi, con la statistica a favore. Il premio potenziale ai prezzi attuali è di circa il 7%. Per chi invece ha un approccio più speculativo, su Eni, il certificato UniCredit con ISIN DE000HV451U0 mostra un premio potenziale più alto e pari ad oltre il 9% ai prezzi attuali del prodotto. Anche in questo caso la barriera è collocata a 11 EUR, distante circa il 25% dalle quotazioni correnti dell’azione e la scadenza è il 19 marzo 2020.
Sempre per chi punta ai rendimenti, con un profilo di rischio dunque maggiore, si evidenzia ad esempio il certificato su Intesa Sanpaolo con ISIN DE000HV45201. Il certificato mostra una barriera a 1,7 euro e un bonus generoso di 5 euro, pari ad un premio sui prezzi attuali quasi del 26% (scadenza il 19 settembre 2019). Per chi invece ha un approccio più conservativo, sempre su Intesa Sanpaolo, il certificato con ISIN DE000HV451Y2 evidenzia un rendimento potenziale inferiore (7%), in virtù però di una barriera molto più bassa, ovvero a 1,5 euro. Valore che il titolo non vede dal settembre 2013. La scadenza tra l’altro è piuttosto vicina (19 settembre 2019).