Stm, le pessime attese sul terzo trimestre stroncano il titolo
Viaggia in deciso ribasso Stm, peggior titolo dell’intero Ftse Mib con una flessione del 9,95% a 5,79 euro. A penalizzare i corsi del maggior produttore europeo di semiconduttori sono l’andamento economico del secondo trimestre 2011 e le attese sul fronte della domanda per i prossimi mesi.
Il fatturato si è attestato a 2,56 miliardi di dollari, leggermente meglio del consensus che si attestava a 2,51 miliardi e dei 2,531 miliardi toccati nel 2010. Il gross margin è stato del 38,1% mentre il risultato netto è stato pari a 420 milioni di dollari, in rialzo dai 356 milioni dell’anno precedente. La perdita netta generata nel secondo trimestre da ST-Ericsson, joint venture tra il produttore di semiconduttori e la società tedesca, è dunque stata bilanciata dalle altre aree di business anche se maggiori costi operativi hanno portano ad un utile per azione al netto degli straordinari di 0,19 dollari, sotto i 0,21 dollari attesi.
La realtà guidata dall’Ad Carlo Bozotti ha pagato dazio al brusco rallentamento registrato in giugno legato a minori ordini da parte di uno dei maggiori clienti, la finlandese Nokia. Il calo della domanda ha spinto la società a chiudere alcuni stabilimenti. Il piano di contenimento dei costi, intrapreso già il mese scorso con l’annuncio da parte di ST-Ericsson di un obiettivo di riduzione delle spese nell’ordine dei 120 milioni di dollari all’anno, dovrebbe avere un impatto solo momentaneo sul fronte occupazionale: se il management a intenzione di ridurre la forza lavoro di 500 unità su scala globale, il Ceo Carlo Bozotti si è affrettato oggi a dichiarare come “non saranno scelte di carattere permanente”.
A deprimere le quotazioni del titolo contribuiscono inevitabilmente anche le deboli indicazioni sul terzo trimestre 2011: il produttore di chip prevede una fatturato nel range tra il -5% e il +2% e un gross margin del 35,5%. A livello di domanda globale di chip, la società italo francese ha detto di aspettarsi per l’esercizio in corso un andamento tra il piatto e il +5%.
Le revisioni al ribasso dei target price e dei rating da parte delle diverse banche d’affari non si sono fatte attendere: Exane Bnp Paribas ha ridotto la raccomandazione da neutral ad underperform, con target price passato da 9,6 a 7,9 dollari per azione. “I conti trimestrali, hanno spiegato gli analisti, sono stati inferiori alle attese e la guidance sul terzo trimestre è orribile”. La banca transalpina ha tagliato ulteriormente le stime di Eps 2011-2012 di un 20%, ricordando come “l’impatto negativo maggiore sia certamente imputabile alle difficoltà di Nokia”.
Anche Cheuvreux ha abbassato il rating a underperform dal precedente outperform, mentre Jp Morgan (rating neutral) la debole guidance su ricavi e margini è “decisamente sotto le attese del mercato e sotto la stagionalità”. Dal broker Usa ricordano come la stima di un fatturato nel terzo trimestre tra -5% e +2% si confronta con una “stagionalità storica di circa un +6,5% trimestre su trimestre”. Le attese del consensus erano poste a +4,4%.