Notizie Notizie Mondo Sterlina in profonda crisi e non è solo colpa della Brexit. L’azzardo di alzare i tassi con un’economia in affanno

Sterlina in profonda crisi e non è solo colpa della Brexit. L’azzardo di alzare i tassi con un’economia in affanno

30 Settembre 2021 14:38

Brutto momento per la sterlina britannica (GBP). Nelle ultime sedute è scesa notevolmente contro le principali valute internazionali nonostante la Bank of England (BoE) si prepara a un rialzo dei tassi di interesse. In particolare, la sterlina continua ha perso parecchio terreno nei confronti del dollaro Usa ed euro: il cambio GBP/USD è sceso nelle ultime due sedute da 1,3710 a 1,3428, mentre la coppia valutaria GBP/EUR ha evidenziato un ribasso da 1,1730 a 1,1570. Sterlina debole anche contro lo yen giapponese con il cambio GBP/JPY che passa da 152,50 a 150.

Tutta colpa della Brexit?

“Una débâcle quella della sterlina che sui mercati valutari non si vedeva da parecchio tempo” commenta Filippo A. Diodovich, Senior Market Strategist per IG, secondo cui “la Brexit ha avuto un impatto negativo sull’economia del Regno Unito ma non spiega da sola la recente crisi della sterlina. Per molti analisti del Forex la valuta del Regno Unito ha assunto un carattere di forte volatilità che ha contraddistinto più le cosiddette esotiche pairs che non le coppie valutarie major”.

Da dove deriva l’incertezza sulla sterlina?

“Principalmente dalle difficili scelte che dovrà fare il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, assieme al MPC (Monetary Policy Committee) in merito alla politica monetaria” spiega il manager di IG. “Le forti pressioni inflazionistiche (in agosto al 3,2% a/a) spingono la BoE a intervenire il prima possibile con un cambio di strategie monetarie. Bailey ha dichiarato recentemente che un rialzo dei tassi potrebbe essere effettuato anche prima di fine anno se necessario. Più presumibilmente nella prima metà del 2022. Il vero problema per Bailey e per gli altri banchieri centrali inglesi è che l’economia inglese si sta indebolendo di giorno in giorno. Clima di fiducia in peggioramento di imprese e famiglie. Forte rallentamento della ripresa economica sia nel comparto manifatturiero sia in quello di servizi. Grave carenza di energia con le riserve agli sgoccioli e con molte fabbriche obbligate a razionalizzarne il consumo. Rischi di stagflazione in aumento”.

Inoltre, precisa Diodovich, “un rialzo dei tassi con un’economia in forte difficoltà potrebbe anche peggiorare i delicati equilibri finanziari”.

L’analisi tecnica di IG su GBP/USD

Dal punto di vista tecnico, spiega IG, “il cedimento del supporto a 1,36 ha alimentato le pressioni ribassiste facendo scendere ieri la coppia valutaria GBP/USD fino a un minimo intraday a 1,3412, bottom che non si vedevano da dicembre 2020. Probabilmente stiamo assistendo a un momento di panic-sell che solitamente porta a reazioni positive nel breve. Rialzi fino a 1,36 resterebbero compatibili con l’ipotesi di realizzazione di un nuovo segmento ribassista con obiettivi a 1,33. Conferme sotto 1,3420. Segnali long solamente con una perentoria vittoria di 1,36”.