Notizie Notizie Italia Stati Uniti vs Europa: le visioni di Cucchiani e Ghizzoni. Con uno sguardo all’Italia

Stati Uniti vs Europa: le visioni di Cucchiani e Ghizzoni. Con uno sguardo all’Italia

27 Novembre 2012 13:49

Enrico Cucchiani e Federico Ghizzoni, i due amministratori delegati delle principali banche del Paese, parlano delle differenze tra Stati Uniti e Europa, dei pregi ma anche dei problemi del Vecchio Continente, in modo particolare per quanto riguarda la governance politica ed economica. Senza dimenticare di analizzare la situazione dell’Italia, che tra pochi mesi sarà chiamata a scegliere il nuovo Governo. I top manager di Intesa SanPaolo e Unicredit hanno partecipato questa mattina al “9° Annual Economia e Finanza”, organizzato nella sede milanese de Il Sole 24 Ore.

Un tempo era valido il detto “quando l’America ha un raffreddore, l’Europa ha una polmonite”. Ora però questa massima è ormai venuta meno, visto che il mondo è molto più globale e tutti i Paesi sono ormai interconnessi tra loro. “Stiamo vivendo un paradosso – ha dichiarato Cucchiani – perché i parametri macro europei sono migliori di quelli statunitensi (debito/Pil, deficit/Pil, debito privato, ricchezza e tasso medio di educazione scolastica)”. Ma allora come mai il tasso di crescita Usa è tanto più elevato di quello europeo e come mai negli States la disoccupazione scende mentre in Europa è oltre il 10%?

“Abbiamo un patrimonio straordinario ma stiamo sprecando le tante opportunità a nostra disposizione, visto che l’Europa è il primo mercato al mondo“, sentenzia l’Ad di Intesa. Da qui i tanti problemi a livello di governance politica e economica. “In Europa siamo un insieme di Stati, mentre gli Stati Uniti sono percepiti come un blocco unico. Inoltre negli Usa c’è una governance economica chiara, mentre in Europa siamo alle prese con un compromesso perenne. Inoltre vi è una diversità significativa di competitività economica”.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda il numero uno di Unicredit. “Se confrontiamo la governance Ue con quella Usa, parte dello spread è giustificato da questo senso di incompiutezza. In Europa non esiste di fatto un organismo che prende decisioni”, spiega Federico Ghizzoni che ritiene assolutamente necessario il completamento dell’unione fiscale e dell’unione bancaria. “Ogni Stato ha un proprio regolatore che tende a proteggere gli interessi dei singoli Paesi. Ci si dimentica che siamo all’interno dell’Europa”.

La discussione dei due manager finisce inevitabilmente sull’attuale situazione dell’Italia, che tra qualche mese sarà chiamata a scegliere il nuovo Governo. “Bisogna continuare sulla strada tracciata dal governo Monti, non possiamo prescindere dal rigore fiscale. Per mitigare l’impatto del rigore, è necessario procedere sulla strada delle riforme strutturali, delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, specialmente per quanto riguardo il mondo degli enti locali”, spiega Enrico Cucchiani.

Il mercato, a detta di Ghizzoni, si interroga se l’Italia crescerà o meno. “Se si cresce lo spread inizierà a scendere in maniera significativa – ha dichiarato l’Ad di piazza Cordusio -. Non è possibile che un Paese democratico abbia paura delle elezioni. L’Italia ha bisogno di stabilità politica, dobbiamo andare in questa direzione”.